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Da lunedì 27 aprile riparte la produzione del Ducato alla Sevel e di alcuni reparti di componentistica di FCA a Melfi, Pomigliano, Termoli e Mirafiori, stabilimento in cui verranno assemblate anche le pre-serie della 500 elettrica per attività di ricerca e sviluppo già autorizzate per via dei codici ATECO: lo ha annunciato il gruppo ai sindacati metalmeccanici.
Le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri chiedono a FCA di «effettuare subito gli incontri preparatori e di verifica per la corretta e puntale applicazione delle linee guida sulla sicurezza concordate il 9 aprile" e al governo di dare elementi di chiarezza e uniformità per garantire la salute e la sicurezza di migliaia di lavoratori.
«Nei prossimi giorni in ogni caso - spiegano i sindacati - terremo incontri e sopralluoghi per essere certi che comunque quando si avrà la ripresa produttiva su realizzi nel rispetto delle misure e azioni di sicurezza necessarie a partire dalla garanzia per una mobilità pubblica casa lavoro che tuteli dai rischi di contagio le lavoratrici e i lavoratori».
«La domanda di Fca - spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm per il settore auto - verte sulla strategicità di Sevel, requisito in base al quale altri hanno già ottenuto l'autorizzazione. La fase 2 sta di fatto partendo con le richieste di autorizzazione sempre più numerose ai prefetti. È essenziale però che avvenga in modo graduale e in piena sicurezza sia all'interno dei luoghi di lavoro sia nell'ambiente circostante, in particolare nei mezzi pubblici che devono essere adeguati».
«Come sindacato stiamo facendo la nostra parte con accordi che vanno oltre le prescrizioni minime legali e proprio l'accordo con Fca per la sua completezza costituisce un punto di riferimento. Dobbiamo coniugare con estremo rigore sicurezza e lavoro, solo così potremo scongiurare il rischio di catastrofe sia sanitaria sia economica», puntualizza Ficco. Si dice soddisfatto della ripresa della produzione alla Sevel l'assessore alle attività produttive della Regione Abruzzo, Mauro Febbo: «questa decisione ci aiuterà a ripartire», ha commentato.