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General Motors non demorde: la casa statunitense ha depositato un'altra denuncia contro FCA per le presunte tangenti al sindacato UAW nonostante abbia incassato il rigetto delle due istanze presentate presso una corte federale prima e un tribunale statale poi.
La prima causa risale all'autunno dello scorso anno: GM aveva accusato il gruppo italoamericano di aver corrisposto delle tangenti all'organizzazione sindacale UAW per ottenere condizioni favorevoli nelle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro. Il giudice incaricato aveva respinto l'istanza, ritenendo che non ci fossero prove sufficienti per portare in giudizio FCA.
Nel mese di agosto, General Motors aveva chiesto la riapertura del caso sulla base di nuove prove riguardo a tangenti e trasferimenti di denaro su conti corrente esteri. Prove, queste, considerate troppo speculative dal giudice incaricato, che non ha così dato il via al procedimento. Lo scorso settembre General Motors ci ha riprovato, facendo un secondo tentativo depositando una nuova causa alla corte statale di Detroit.
Stesse accuse, anche se la denuncia è stata estesa a due ex manager di FCA negli USA, Joe Ashton e Alphons Iacobelli, già condannati per un caso di corruzione all'interno del sindacato. Ora General Motors sta cercando di ottenere la riapertura del caso alla sesta Corte di Appello di Cincinnati, in Ohio. Nel corso della vicenda giudiziaria, FCA si è sempre professata innocente, definendo le accuse come prive di fondamento.