FCA diserta incontro con Berlino

FCA diserta incontro con Berlino
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Fiat Chrysler Automobiles non si è presentata all'incontro previsto a Berlino con il ministro dei trasporti tedesco, Dobrindt, al fine di far luce sulle indagini portate avanti dalla Germania sulla spinosa vicenda delle emissioni
20 maggio 2016

Il governo tedesco sembra quello maggiormente intenzionato a trovare una soluzione per la spinosa vicenda dello scandalo emissioni in cui è precipitato una delle sue industrie di punta: quella dell'automobile, con il Gruppo Volkswagen in prima linea.

Nella serata di ieri, FCA avrebbe dovuto incontrare i vertici KBA, oltre al ministro dei trasporti di Berlino, Alexander Dobrindt, per venire a capo dei dati emersi da un'indagine promossa dell'ente teutonico, il quale adesso vuole vederci chiaro circa le emissioni del modelli di Fiat Chrysler.

Anziché presentarsi, tuttavia, FCA ha preferito inviare una lettera a Dobrindt, nella quale indica nella subalternità alle autorità italiane un possibile giudizio da parte tedesca.

Naturalmente, il Ministro dei Trasporti si è risentito del fatto, anche per via dell'appoggio del Ministro italiano Delrio, il quale ha preso le difese dell'azienda italica: «si tratta di avviare un dialogo ufficiale tra le nostre Autorità di omologazione invece di proseguire nell'interlocuzione diretta con il costruttore.»

La problematica vera è da ricondursi all'assenza di un organo veramente competente in materia a livello europeo, il quale sia in grado di far applicare e rispettare una normativa comunitaria già vigente.

Nelle indagini precedentemente condotte dalla KBA su cinquanta veicoli di marchi differenti, è emerso che nessuno utilizzava il defeat-device di Volkswagen, altresì evidenziando veicoli con valori emissivi superiori a quelli previsti dalla legge.

La stampa tedesca si è scagliata – chi più, chi meno – contro FCA. Per la Sueddeutsche Zeitung», «l'esempio di Fca potrebbe fare scuola e anche altre case automobilistiche straniere potrebbero mettersi di traverso», mentre Handelsblatt rincara maggiormente la dose: «i tedeschi dovranno riflettere bene prima di comprare un'auto del gruppo.»

 

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