FCA, contestata la denuncia di General Motors negli Stati Uniti

FCA, contestata la denuncia di General Motors negli Stati Uniti
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FCA contesta la denuncia da parte di General Motors per le presunte tangenti erogate al sindacato americano UAW
27 gennaio 2020

FCA ha presentato presso una corte federale del Michigan due mozioni per respingere tutte le accuse mosse da General Motors, che aveva denunciato il gruppo per delle presunte tangenti erogate al sindacato americano UAW. FCA, innanzitutto, sostiene che la causa intentata da GM non rispetta i requisiti per avviare un procedimento civile ai sensi della normativa Rico, Racketeer Influenced and Corrupt Organizations. 

Prima di tutto, spiegano da FCA, General Motors non può dimostrare alcun reato, cominciando dall'accusa di associazione criminale per i rapporti di FCA con il sindato. General Motors, inoltre, non può asserire di essere la principale vittima dei reati di corruzione di cui FCA è accusata nella denuncia presentata nel mese di novembre 2019. General Motors aveva asserito che FCA avesse corrotto i rappresentanti sindacali, corrispondendo tangenti per diversi anni e ottenendo così un vantaggio competitivo nella riduzione del costo lavoro. 

All'epoca della denuncia di General Motors, FCA aveva definito la vicenda «un tentativo immotivato di distogliere l'attenzione dalle sfide della nostra azienda», tra cui spicca la fusione con PSA, il cui memorandum d'intesa sarebbe arrivato il mese successivo. «Questo sorprendente stratagemma - avevano spiegato da Auburn Hills - arriva in un momento in cui FCA si sta dimostrando un concorrente sempre più formidabile che continua a creare un valore significativo per tutti i suoi stakeholder attraverso la riuscita attuazione della sua strategia a lungo termine. Ciò include la proposta di fusione con PSA, che a sua volta ha completato il successo delle imprese europee acquisite non molto tempo fa da General Motors».

Le accuse di GM, si basano sulle dichiarazioni di tre ex manager FCA già dichiarati colpevoli depositate allo U.S. Attorney’s Office dell’East Michigan. Il caso ha gettato anche ombre sull’operato dello scomparso Sergio Marchionne: «Marchionne è stata una figura centrale nella concezione, esecuzione e sponsorizzazione dell’attività fraudolenta», sostiene il responsabile legale di General Motors Craig Glidden. Nell’ambito del procedimento era stato condannato nel 2018 a 5 anni e 6 mesi di carcere anche Alphons Iacobelli, ex manager di FCA e successivamente di GM, che è stato incaricato di condurre le trattative con il sindacato dei metalmeccanici USA, il quale avrebbe corrotto i sindacalisti attraverso finanziamenti e regalie nelle contrattazioni del 2009, 2011 e 2015.

General Motors aveva spiegato di aver presentato la denuncia a novembre per far sì di non incorrere nella scadenza delle normative in casi di natura civile. Secondo FCA, le accuse però non sono state presentate in tempo: il ricorso alla RICO, spiegano da Auburn Hills, si basano su danni presumibilmente subiti entro il 20 novembre del 2015, ed è quindi prescritto secondo il vincolo dei quattro anni di applicazione. FCA, oltre ad aver chiesto al giudice di bloccare le indagini fino a quando non sarà raccolto il parere di un tribunale federale, ha spiegato che a suo avviso si tratta di una materia di competenza del National Labor Relations Board. 

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