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FCA ha prelevato 6,25 miliardi di euro dalle linee di credito disponibili in modo tale da fronteggiare l'emergenza legata alla pandemia di COVID-19: in una nota diffusa alla stampa, il gruppo ha spiegato di aver impiegato “alla luce della perdurante incertezza circa l'impatto del Covid-19, i fondi oggetto della sua linea di credito revolving per 6,25 miliardi di euro sottoscritta nel giugno del 2015 e modificata nel marzo 2019. Tali fondi si aggiungono a €1,5 miliardi prelevati su altre linee di credito bilaterali del gruppo”.
FCA aveva recentemente annunciato di aver perfezionato la sindacazione di un'altra linea di credito da 3,5 miliardi di euro: sottoscritta il 25 marzo scorso, è al momento inutilizzata. Le risorse prelevate servono al gruppo per affrontare la gestione ordinaria in un momento di inattività forzata, che sta per giungere al termine. È notizia di oggi la riapertura, prevista per il 27 aprile, delle linee produttive della Ducato alla Sevel e di alcuni reparti di componentistica a Melfi, Pomigliano, Termoli e Mirafiori, dove saranno prodotte le pre-serie della 500 elettrica, in modo tale da continuare con la ricerca e lo sviluppo, attività il cui codice ATECO ne consente già lo svolgimento.
La liquidità per FCA è nodo chiave anche in vista della fusione con PSA, che dovrebbe essere perfezionata entro il primo trimestre del 2021. Al momento, la crisi economica legata alla pandemia di Coronavirus non sembra aver intaccato i piani per l'operazione che darà vita al quarto gruppo al mondo per volumi di vendita. Potrebbero essere necessari dei ritocchi ai termini finanziari dell'accordo, come, ad esempio, il ridimensionamento dei dividendi straordinari previsti; per ora, però, i due gruppi non commentano.