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Ci siamo, dopo lunghe settimane di fermo attività e limitazione movimento, ecco che la grande Milano può ripartire. Non sarà certo nulla di simile a prima, vedendo le ipotesi ventilate dalla giunta di Beppe Sala. Nuovi tempi dilatati e forse nuovi spazi per vivere Milano: la città si adatta al flagello Covid-19 e in qualche modo i cittadini potranno dire la loro, online.
Per prima cosa meno fretta, incredibilmente anche per i milanesi avvezzi a essere sempre “in giro di corsa”. Mobilità più spinta per ora è quella pedonale, ciclabile e magari elettrica, in micromobilità.
Possibile estensione e rinnovo di molte piste ciclabili, addirittura tra i 20 e i 40 Km. Le auto? Ci sono eccome, attesissime in coda come sempre, ma la nuova regola forte è che dovranno andare piano, per davvero. Il limite di velocità per certi mezzi potrebbe essere quasi da prima marcia: 30 chilometri orari. Occhio quindi ai molti autovelox che saranno ricalibrati.
Il trasporto pubblico sarà contingentato, con segnaletica per evidenziare distanze di sicurezza e conteggiare la saturazione. Quella che prima era quasi infinita, ammassando persone in ogni vagone di bus, tram, treni e metro negli orari di punta.
Lato commercio, si parla di orari flessibili per bar e ristoranti, con ampliamento spazi all'aperto e concentrazione di attività in quartiere. Addirittura per garantire sicurezza potrebbero essere occupati margini di carreggiate o parcheggi, facendo sì che nella Milano del 2020 si trovino spazi aperitivo dove prima c'erano SUV in sosta. L’intenzione è anche quella di non concentrare tutto il fulcro di eventi e attività sociali (es. Brera, Navigli o C.so Como) ma dare vita ai singoli quartieri limitando così anche i movimenti e la necessità parcheggi o spazio in metro.
Giardini pubblici e aree verdi come a Porta Venezia o Sempione, apriranno solo gradualmente, con monitoraggio ingressi. Un sistema analogo a quello previsto per i luoghi milanesi della cultura e musei.