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Tra qualche ora potrebbero essere annunciati alcuni allentamenti alle severe restrizioni sugli spostamenti a cui tutti gli italiani sono costretti dal 10 marzo causa Coronavirus.
Uno dei più rilevanti potrebbe essere il ripristino dal 4 maggio degli spostamenti tra Comuni, precedentemente limitati ai tragitti casa-lavoro e ad altre situazioni di necessità indifferibili. A quanto pare, però, rimarrà il divieto di spostarsi da una regione all’altra.
Tutto dipenderà dall’andamento della curva dei contagi, fanno sapere fonti dell’esecutivo (per cui si tratta al momento di ipotesi) e dalla capacità del sistema sanitario locale di fronteggiare una eventuale impennata degli stessi.
L’intenzione è quella di varare regole comuni per tutta Italia, ma andrà tenuto conto anche delle peculiarità territoriali. Per cui, ha affermato il Ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in un'intervista a La Repubblica «se qualche Regione, nell'ambito della sua discrezionalità sul territorio, vorrà imporre criteri più restrittivi, ad esempio l'istituzione di una zona rossa per stroncare un nuovo focolaio, potrà farlo».
Si potrà dunque raggiungere la seconda casa? Dipende: ««L'importante - ha affermato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri - è non trovarsi in una nuova emergenza. Un Comune che in inverno ha 1.000 abitanti dovrà attrezzarsi per poter contenere l’arrivo delle persone e in base a questa capacità ricettiva moduleremo le misure».
Quello che sembra più che probabile è che anche in questa ipotesi si dovranno evitare assembramenti ed adottare misure di precauzione, come una o al massimo due persone in auto e la necessità di indossare le mascherine se non si viaggia da soli.
Dovrebbe rimanere comunque in vigore l’obbligo dell’autocertificazione.