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Portimao - La nuova gamma Sports Series porta al debutto tantissime novità per il brand McLaren. Non solo, per la prima volta, vengono realizzati modelli al di sotto dell'originale 12C del 2011 ma per farlo sono state completamente ripensate numerose componenti tra cui il motore V8 biturbo da 3.8 litri. Delle novità tecniche e di molto altro ne abbiamo parlato con Richard Farquhar, McLaren Automotive Head of Powertrain.
Le Sports Series, nonostante alcune similitudini con le 12C e derivate, rappresentano un progetto completamente nuovo per McLaren. Quali sono le principali differenze in termini di motore?
«La base del motore rimane la stessa ed è il V8 da 3.8 litri progettato completamente in McLaren e prodotto in UK dalla Ricardo. Ma al suo interno ci sono tantissime novità a partire dalle camere di combustione per arrivare agli alberi a camme passando per la fasatura e l'elettronica che ne gestisce il funzionamento. Il motore è dunque molto diverso e non una semplice rimappatura di quanto proponiamo su 650S o 675 LT.»
E' un motore che dichiara consumi ed emissioni relativamente ridotti vista l'architettura e la potenza in gioco. Ci vuole parlare di questo aspetto?
«Già con la prima versione del V8 installato sulla MP4-12C eravamo riusciti a mantenere il livello di CO2 emessa sotto la soglia dei 300 g/km. Un valore eccezionale visto il livello di potenza in gioco. Con i 562 CV della 570S siamo riusciti a fare meglio visto che dichiariamo un livello di emissione pari a 249 g/km ed un consumo di carburante di 10,7 km/l. Per questo motore la parola efficienza è stata davvero un diktat.»
Una delle critiche che inizialmente vi veniva mossa era che la MP4-12C non avesse una gran voce. Con i modelli successivi ed anche con la 570S la questione sembra molto differente. E' così?
«Abbiamo lavorato sodo sull'acustica del nostro V8 ottenendo, sulla 570S, un motore relativamente silenzioso alle basse andature e molto presente quando si spinge sul pedale del gas. Il tutto in un forte crescendo, senza ricorrere a simulazioni elettroniche. Anche le cambiate offrono una sensazione molto forte. Questo è tutto parte di un lavoro evolutivo che abbiamo iniziato nel 2011 e di cui oggi tutti i nostri modelli stanno godendo.»
Come mai non utilizzate il differenziale autobloccante? Nessuna vostra vettura lo usa.
«E' una scelta progettuale ben specifica. Non abbiamo una soluzione meccanica perché, conti alla mano, è meno efficiente di quella elettronica che abbiamo su tutte le nostre vetture. Il nostro è un differenziale aperto, con pochissimi attriti. Per noi efficienza non significa solamente avere bassi consumi o emissioni. Significa anche sfruttare al massimo quanto ci viene dato dalla meccanica. E noi con questa soluzione lo facciamo offrendo anche un controllo sulla vettura nelle fasi di ingresso in curva con un Torque Vectoring by braking che permette di eliminare il sottosterzo nelle fasi di ingresso in curva.»
Per noi efficienza non significa solamente avere bassi consumi o emissioni. Significa anche sfruttare al massimo quanto ci viene dato dalla meccanica
E' vero che tutta l'elettronica delle McLaren viene sviluppata in casa?
«Per quanto riguarda le applicazioni sì, facciamo tutto in casa. Il comportamento dinamico della vettura è gestito da software che produciamo direttamente a Woking. Non produciamo però l'hardware ed il software di base che fa girare questi applicativi. Per quello ci rivolgiamo alla Bosch.»
Quante persone lavorano in McLaren per la parte motoristica delle vostre vetture?
«In tutto sono 65 le persone che si occupano di progettare ed evolvere motore e cambio. Un numero ai quali si deve comunque aggiungere tutto il personale che per noi produce motore (Ricardo, UK) e cambio (Graziano, Italia).»