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Si chiamano fari girevoli e sono quei fari che seguono l'andamento della strada, o meglio, la rotazione del volante. Abbinati oggi a funzioni più avanzate come l'antiabbagliamento e la regolazione automatica della profondità, funzioni che compongono quella tecnologia oggi chiamata “fari adattivi”, sono stati ideati da Paul Magés, ingegnere della Citroen che negli anni Sessanta era parte della squadra incaricata di sviluppare la Citroen DS di cui fu inventore delle celebri sospensioni idropneumatiche.
La storia vuole che, quando il suo progetto era già a buon punto, una nota marca di fari per automobile lo invitasse all'autodromo di Montlhéry per sottoporgli un sistema di fari girevoli basato sull'uso di una sofisticata, costosa, ingombrante elettronica.
Al termine della dimostrazione Paul Magès volle mostrare il proprio impianto. A motore spento ruotò semplicemente il volante della DS21 con cui era arrivato a Montlhéry ed i fari interni girarono assieme alle ruote per offrire al conducente una maggiore illuminazione nelle manovre di svolta al buio.
Sorpresi da quanto avevano assistito, i tecnici della nota marca di fari per automobile gli chiesero come avesse fatto ad ottenere una risposta così precisa ed immediata alla rotazione del volante, per di più a motore spento. «Con delle semplici corde da pianoforte», fu la risposta.
Il cuore del “sistema Magès” infatti erano delle semplicissime, economiche corde da pianoforte: due corde comandavano i fari a correzione dinamica collegati alle barre antirollio dell'auto, altre corde, collegate alla scatola guida, orientavano la posizione dei fari a comando direzionale.