Fare pipì per strada non è più reato

Fare pipì per strada non è più reato
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Ma si rischia una multa da 5.000 a 30.000 euro. E' una delle novità introdotte con il decreto sulle depenalizzazioni
8 febbraio 2016

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Fare la pipì per strada, atto classificato dal codice penale come “Atti contrari alla pubblica decenza” (art. 726), non è più un reato.

E' una novità introdotta dal decreto sulle depenalizzazioni (che ha depenalizzato fra le altre cose la guida senza patente) che sostituisce l’arresto fino a un mese o l’ammenda da 258 a 2.582 euro previste originariamente con una sanzione amministrativa che può andare da 5.000 a 10.000 euro.

L'intento del legislatore è quello di evitare l'ingolfamento dei tribunali eliminando i processi per i reati meno gravi, come per l'appunto, fare i propri bisogni per strada o anche mostrare parti intime del corpo in luoghi pubblici (possono rientrare in queste fattispecie anche le coppie che si appartano in auto per amoreggiare).

Di recente, un bisogno fatto all'aperto 11 anni fa è costato un licenziamento ad un professore di Bergamo, Stefano Rho, che due anni fa non aveva dichiarato il reato per il quale era stato condannato dal giudice di pace a 200 euro di multa nell'autocertificazione richiesta agli insegnanti. In favore del professor Rho si sono mobilitati centinaia di studenti, giudicando “ingiusta e sproporzionata” la decisione presa dalla Corte dei Conti che ha dichiarato la decadenza dell'insegnante. 

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