Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Durante il nostro primo contatto su strada con la nuova Ford Capri (qui trovate le prime sensazioni alla guida), abbiamo avuto l'occasione di poter chiaccherare con Fabrizio Faltoni, presidente e amministratore delegato di Ford Italia.
Ford ha recentemente annunciato un investimento di 4,4 miliardi di euro per sostenere lo sviluppo dei suoi prodotti in Europa, con particolare focus sulla mobilità elettrica. Tuttavia, nessuna parte di questi fondi sarà destinata all’Italia, con gli investimenti che si concentreranno su alcuni stabilimenti chiave:
Faltoni ha confermato che per l’Italia, al momento, non sono previsti investimenti diretti: “L’iniezione di capitale in Ford Europe è un chiaro segnale di quanto l’azienda stia continuando con determinazione a investire in tutte le regioni. Tuttavia, in Italia, al momento non sono previsti investimenti.”
Ford e Volkswagen collaborano già sull’utilizzo della piattaforma MEB, impiegata nei modelli Explorer e Capri, ma molti si chiedono se questa partnership potrà estendersi anche alle futuri vetture elettriche di segmento più economico. In particolare, Volkswagen sta sviluppando la piattaforma MEB Entry, destinata a modelli compatti come la futura ID.1 e ID.2, con prezzi che dovrebbero partire intorno ai 20.000-25.000 euro.
Abbiamo chiesto a Faltoni se Ford potesse valutare l’utilizzo di questa nuova architettura per lanciare un’auto elettrica accessibile in Europa. La risposta è stata chiara: al momento non è previsto un ulteriore sviluppo della collaborazione con Volkswagen.
“Quello che è stato ufficializzato è la collaborazione attuale, che prevede l’utilizzo della piattaforma MEB per Explorer e Capri da parte nostra e l’utilizzo della nostra tecnologia nei veicoli commerciali da parte loro. Al momento, non è previsto un ulteriore sviluppo di questa partnership.”
Ciò significa che, almeno per ora, Ford non ha in programma una vettura elettrica compatta ed economica basata sulla MEB Entry, un segmento che però sta diventando sempre più competitivo. Costruttori come Renault, Stellantis e Volkswagen stessa stanno puntando su city car e hatchback elettriche a prezzo contenuto, mentre Ford sembra orientata a segmenti più grandi e a soluzioni multi-engine (ibridi e plug-in hybrid).
Tuttavia, con il mercato europeo in continua evoluzione, Ford potrebbe riconsiderare la sua strategia nei prossimi anni. La crescente competizione nel settore delle elettriche compatte e l’obiettivo di democratizzare la mobilità elettrica potrebbero spingere l’azienda a valutare soluzioni più accessibili, magari con una piattaforma sviluppata internamente.
Negli ultimi anni, Ford ha gradualmente ridotto la sua offerta di modelli compatti in Europa, eliminando vetture iconiche come Fiesta, Mondeo e, a breve, anche la Focus. Questo ha lasciato un vuoto nel segmento delle compatte, uno dei più rilevanti nel mercato europeo. Tuttavia, l’azienda ha iniziato a rivalutare la sua strategia, in particolare alla luce del rallentamento dell’adozione delle auto elettriche rispetto alle stime iniziali.
Abbiamo chiesto a Fabrizio Faltoni se Ford stesse prendendo in considerazione il ritorno di modelli più compatti, magari con motorizzazioni ibride, per rispondere alla domanda del pubblico che non è ancora pronto per il full electric. Il presidente di Ford Italia ha confermato che l’azienda sta lavorando in questa direzione:
“L'azienda sta facendo degli studi per valutare investimenti non solo su automobili completamente elettriche, in virtù del fatto che la curva di crescita e dell'adozione di automobili e veicoli commerciali 100% elettrici è meno veloce di quello che erano le nostre stime. Quindi da una parte abbiamo spostato l'obiettivo dal 2030 al 2035 per la transizione completa all’elettrico e, dall’altra, è rinata l’esigenza di avere automobili non completamente elettriche anche in questo periodo dal 2026 al 2035.”
Di conseguenza, Ford ha deciso di sviluppare una nuova vettura compatta multi-energia, che sarà prodotta nello stabilimento di Valencia dal 2027. Questo modello non sarà completamente elettrico, ma verrà proposto in versioni full hybrid e plug-in hybrid, seguendo l’approccio già adottato per la Kuga.
“Nel 2027, nello stabilimento di Valencia, è previsto un nuovo prodotto multi-engine. Vuol dire che, esattamente come la piattaforma della Kuga, avremo motorizzazioni sia plug-in hybrid che full hybrid.”
Questa scelta si inserisce in una strategia più ampia, che punta a mantenere un’offerta diversificata, rispondendo alle esigenze di clienti che, per motivi di costo o praticità, non sono ancora pronti a passare all'elettrico puro. La decisione è dettata dal fatto che l’elettrificazione totale sta avanzando più lentamente del previsto, e un’auto compatta ibrida potrebbe rappresentare un’alternativa concreta a modelli come Toyota Yaris Hybrid, Renault Clio E-Tech e Peugeot 208 Hybrid.
Inoltre, la scelta dell’impianto di Valencia per la produzione della nuova compatta è strategica. Lo stabilimento spagnolo è uno dei poli produttivi più avanzati di Ford in Europa e già ospita la produzione di modelli come la Kuga, uno dei SUV più venduti in Italia e in Europa. Puntare su un modello compatto multi-energia consentirebbe a Ford di offrire un’alternativa valida nel mercato delle utilitarie e berline compatte, un segmento dove il brand ha perso terreno negli ultimi anni.
La domanda che rimane aperta è se questa nuova vettura sarà una berlina compatta tradizionale o un crossover/SUV compatto. Considerando il trend di mercato e il successo dei B-SUV e C-SUV, non è escluso che Ford opti per un crossover compatto con tecnologia ibrida, in modo da intercettare un pubblico più ampio e mantenere un posizionamento premium accessibile.
Uno dei temi più discussi negli ultimi giorni riguarda l’uscita di scena della Ford Focus, un modello che ha segnato la storia dell’azienda e ha rappresentato un punto di riferimento per il segmento delle berline compatte in Europa. La produzione della Focus si concluderà ufficialmente nel novembre 2025, segnando la chiusura dello stabilimento di Saarlouis, in Germania, nell’ambito del piano di razionalizzazione delle fabbriche di Ford in Europa.
Abbiamo chiesto a Faltoni, se ci fosse un piano per rimpiazzare la Focus con un nuovo modello compatto. La sua risposta è stata chiara: “Saarlouis chiude alla fine dell'anno e con essa termina la produzione della Focus. Non è previsto il rimpiazzo dell'automobile.”
Questa dichiarazione conferma che Ford non ha in programma una nuova generazione della Focus, né un successore diretto all’interno della gamma. Una scelta che riflette il cambiamento nelle preferenze dei consumatori, che negli ultimi anni hanno spostato l’interesse dai classici modelli hatchback e station wagon verso SUV e crossover.
Uno dei temi più dibattuti nel settore automobilistico è il ruolo degli incentivi statali nel favorire la transizione verso la mobilità elettrica e, in molti Paesi europei, l’adozione di vetture elettriche è stata fortemente spinta da politiche di sostegno economico, mentre in Italia il quadro è risultato spesso incerto e discontinuo.
Per l'occasione, quindi, abbiamo chiesto quale sia la posizione dell’azienda americana riguardo agli incentivi e, in caso, se ritiene che possano davvero fare la differenza per il mercato: “I progetti e i piani dell’azienda, anche in Italia, sono svincolati da eventuali sostegni alla domanda. Trasformazioni così importanti come il passaggio dal diesel all’ibrido, dal plug-in all’elettrico, non possono dipendere esclusivamente dagli incentivi.”
Ford, quindi, non basa le sue strategie di lungo periodo sulle politiche di incentivazione statale, ritenendo che una trasformazione così radicale del settore automobilistico debba essere sostenuta da un piano industriale solido e indipendente. Tuttavia, Faltoni ha anche sottolineato come una programmazione chiara e stabile degli incentivi potrebbe rendere il processo più fluido per consumatori e aziende.
“Una trasformazione così importante sarebbe molto più facile da affrontare con aiuti strutturati e continuativi nel tempo. Il problema in Italia è che gli incentivi spesso durano poche settimane e vengono gestiti in maniera imprevedibile. Un business come il nostro va pianificato su anni, non su mesi.”
L’esempio del 2024 è emblematico: gli incentivi per le auto elettriche sono stati annunciati a inizio anno, ma la loro effettiva operatività è arrivata dopo ben 6 mesi di incertezza, lasciando sia produttori che clienti in attesa. Una situazione che ha generato confusione e ha rallentato il mercato anziché stimolarlo.
Faltoni ha anche evidenziato un’altra criticità: la necessità di targetizzare meglio gli incentivi, magari concentrandoli sulle aziende, che rappresentano una quota importante del mercato automobilistico. “Se non si può fare per tutto il mercato, almeno si potrebbe strutturare un sistema di incentivi stabile per le flotte aziendali. Sarebbe già un passo avanti.”
Un altro elemento chiave è la percezione dei consumatori nei confronti dell’auto elettrica. Molti automobilisti nutrono ancora timori riguardo all’autonomia, ai tempi di ricarica e ai costi di gestione, aspetti su cui Ford sta lavorando con campagne di informazione e formazione.
“Dobbiamo aiutare le persone a comprendere meglio la mobilità elettrica. Oggi un automobilista medio percorre meno di 10.000 km all’anno. Con un’auto elettrica come la Capri, che ha oltre 600 km di autonomia, significa dover ricaricare due o tre volte al mese.”
Faltoni sottolinea come sia necessario cambiare approccio mentale, considerando la ricarica dell’auto elettrica come un’abitudine quotidiana, proprio come si fa con uno smartphone: “Nessuno aspetta che il proprio telefono arrivi a zero per ricaricarlo. Si fanno piccoli rabbocchi ogni giorno, magari mentre si lavora o si guarda la TV. Con le auto elettriche dovrebbe essere lo stesso: anziché aspettare che la batteria si esaurisca completamente, si possono fare ricariche brevi in momenti di sosta.”
Inoltre, Ford ha implementato una serie di servizi per tranquillizzare i clienti sulla questione dell’autonomia, tra cui un pacchetto di assistenza stradale che garantisce il traino gratuito dell’auto fino alla colonnina più vicina in caso di batteria scarica: “Molti automobilisti temono di rimanere bloccati senza energia, ma noi abbiamo previsto un servizio di soccorso stradale che trasporta il veicolo fino al punto di ricarica più vicino. Questo elimina la paura di essere lasciati a piedi.”
Un altro aspetto che Ford sta cercando di comunicare meglio è l’ottimizzazione delle soste per la ricarica, sfruttando momenti in cui l’auto è già ferma per altre attività: “Non è necessario fermarsi appositamente per ricaricare. Ogni volta che ci si ferma per fare la spesa, per pranzare o per lavorare, si può approfittare di quei minuti per aggiungere autonomia alla batteria. Bisogna smettere di pensare alla ricarica come un’operazione separata e iniziare a integrarla nella vita quotidiana.”
L’obiettivo, quindi, è educare il pubblico e abbattere i pregiudizi che ancora accompagnano il mondo delle auto elettriche. Se da un lato le infrastrutture di ricarica devono continuare a crescere, dall’altro è fondamentale un cambio di mentalità che aiuti gli automobilisti a comprendere che guidare un’auto elettrica può essere tanto semplice quanto guidarne una tradizionale, se non addirittura più comodo.
L’azienda, dunque, non aspetta che siano gli incentivi a far decollare il mercato elettrico, ma si impegna a offrire soluzioni concrete per rendere la transizione più semplice per i consumatori. Tuttavia, una strategia di supporto più chiara e a lungo termine da parte dei governi europei potrebbe sicuramente facilitare il percorso e accelerare l’adozione delle nuove tecnologie.
Ford
Via A. Argoli, 54
Roma
(RM) - Italia
800 22 44 33
https://www.ford.it