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C’è un costruttore di pneumatici diverso da tutti gli altri. Si chiama Falken e, da anni, sceglie di comunicare i suoi prodotti distruggendoli. Ripetutamente, peraltro, visto che gran parte della sua strategia di marketing ruota attorno a una squadra di drifting. Un team vero e proprio, che può contare su alcuni dei più grandi talenti di questa nobile - almeno per i petrolhead - disciplina. James Deane e Remmo Niezen, giusto per citare alcuni dei piloti più noti (il primo ha 350.000 follower su Instagram), vanno in giro per il mondo a ridurre letteralmente in fumo montagne di pneumatici Falken.
Li abbiamo (ri)visti in azione al Nürburgring, in occasione del leggendario drift-show che fa da aperitivo alla storica 24 ore. Un’ora di follia purissima, in cui le regole del mondo a cui siamo abituati vengono capovolte. E dove l’arte del traverso si eleva a tal punto da sublimarsi con il divino. Cadere in tentazione è facilissimo. E non esaltarsi diventa impossibile, probabilmente anche per un convinto ambientalista. Davanti a cotanta maestria e audacia nel controllo del controsterzo persino il più scettico degli spettatori, quello sempre pronto ad alzare il sopracciglio, finirebbe rinnegare tutto quello in cui ha sempre creduto.
Inebriato dalle essenze di gomma bruciata si strapperebbe, con ogni probabilità, la camicia di dosso, abbandonando convenzioni e convinzioni di una vita. E, brandendo un boccale di birra, urlerebbe al cielo tutta la sua frustazione per non aver sperimentato prima l’ebrezza del drifting. E va bene, forse ci siamo lasciati prendere un filo la mano. Ma se volete farvi un’idea con i vostri occhi e capire di cosa stiamo parlando potete rivedere lo spettacolo integrale qui sotto.
L’eccezionale carica emotiva scatenata da questo diavolo tentatore si è esaurita dopo un’ora di show. E dopo decine di pneumatici polverizzati sull’asfalto. Considerate che ognuna delle cinque auto del Falken Team si è presentata al ‘Ring con dieci set di gomme posteriori. Ipotizzando (e sperando) che non le abbiano fatte fuori proprio tutte significa che solo loro hanno consumato 80 pneumatici, sacrificati sull’altare del traverso, alla ricerca della “sgumma” perfetta.
Insomma un evento non esattamente “green” ma alla Falken va bene così perché in questo modo riescono a intercettare un'importante fetta di mercato, molto sensibile a tutto ciò che riguarda la passione viscerale per le quattro ruote. Non lo nasconde Markus Bögner, Amministratore Delegato e Presidente di Falken Tyre Europe Gmbh. “Continuiamo a puntare sul drifting perché un sacco di petrolhead ci amano e ci scelgono proprio per questo”. L’obiettivo dichiarato della Falken, del resto, è realizzare gomme ad alte prestazioni a prezzi più accessibili rispetto ai top player del mercato (Pirelli, Continental, Michelin, ndr). E così, per trovare nuovi potenziali clienti, hanno scelto di parlare dritti al cuore, o meglio, alla pancia degli appassionati.
Con il drifting, certo, ma anche con il motorsport più autentico e tradizionale visto che questa Azienda schiera ben due Porsche 911 GT3 R nel VLN e alla 24 Ore del Nürburgring (dove quest’anno hanno colto, tra l’altro, un ottimo nono posto assoluto, miglior risultato delle numerosissime Porsche in griglia). Un’altra disciplina, l’endurance, non proprio ecocompatibile, se pensate che ognuna di queste due Porsche, prima di tagliare il traguardo della 24 ore tritura 21 set di pneumatici (che equivalgono a 84 gomme!) e brucia qualcosa come 2.000 litri di benzina. Insomma la Falken ha scelto una strategia commerciale aggressiva e senza mezzi termini, che non si nasconde dietro a un dito. “Siamo un marchio sportivo e parliamo il linguaggio della performance estrema, come piace a chi ama i motori” dice Bögner.
Si rivolgono al mondo degli appassionati con un linguaggio diretto, coerente anche se non sempre politicamente corretto. I numeri sembrano premiare questa visione così lontana dai concorrenti, tutti impegnati a parlare sempre e solo di sicurezza ed ecologia. In meno di dieci anni la Falken ha più che raddoppiato la sua quota di mercato in Europa. Non è un caso se è sempre più facile trovare gli pneumatici di questo marchio dal gommista sotto casa, anche in Italia dove ci sono ormai 500 rivenditori autorizzati. O presso le piattaforme di e-commerce che sempre più spesso li annoverano tra le proposte più accattivanti dal punto di vista del prezzo.
Anche la Falken, in ogni caso, sa bene che non si potrà continuare in eterno a spiattellare gomme per la gioia di noi petrolhead. “Dobbiamo trovare un equilibrio per il nostro futuro” afferma Bögner. “Siamo un marchio ultra sportivo, con prodotti ultra sportivi. Ma ci stanno a cuore anche le tematiche ambientali, che sono sempre più forti e attuali”. Per questo i giapponesi - Falken è un brand del colosso nipponico Sumitomo Rubber Industries che produce, tra gli altri, i prodotti a marchio Dunlop - hanno scelto di sviluppare un nuovo pneumatico interamente dedicato alle auto elettriche.
È pensato per ridurre a livelli mai visti prima la resistenza al rotolamento ma anche il peso della gomma stessa, migliorando l’autonomia e quindi la capacità di macinare chilometri delle auto a batteria. Si chiamerà “e. ZIEX”, arriverà in Europa nel 2023 e promette di diminuire anche il rumore di rotolamento e quindi l'inquinamento acustico provocato dai veicoli. E non si tratta solo di marketing o di chiacchiere da bar visto che, la Falken, per realizzare questa gomma in cui crede tantissimo ha studiato processi di produzione completamente diversi rispetto a quelli degli pneumatici tradizionali, con stabilimenti e linee di produzione diversificati.
“Questo dimostra che è possibile parlare allo stesso tempo di passione e ambiente. Basta non mischiare le due cose”. Un approccio sicuramente anticonvenzionale ma da un certo di punto di vista logico, che lascia vivere e sfogare la passione, anche quella più viscerale. Ma che, al tempo stesso, guarda al futuro con prodotti innovativi e “sul pezzo”.
Nel frattempo noi petrolhead possiamo continuare a dormire sonni tranquilli. E a goderci ancora per un bel po’ il drifting, il motorsport e la nostra passione per le automobili. Specie in via di estinzione, ma che continueranno a essere protette dalla Falken che più di un costruttore di pneumatici pare essere un WWF dei motori. “I nostri investimenti nel motorsport sono confermati per i prossimi anni senza se e senza ma”, dice Markus rassicurandoci alla fine della nostra chiacchierata. “Non sappiamo come si trasformerà il nostro sport, la nostra passione. Ma noi ci saremo”. E a noi piace pensare che sarà così.
Foto: Leda Paleari