Facciamo il punto sull'auto elettrica in Europa e nel mondo

Facciamo il punto sull'auto elettrica in Europa e nel mondo
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Alla luce dei deludenti risultati delle immatricolazioni di elettriche in Italia e delle tendenze in Europa, facciamo il punto a due mesi dalla fine dell'anno
2 novembre 2023

Con i risultati delle vendite del mese di auto in ottobre si aprono gli ultimi due mesi dell'anno che sono anche il momento per Case e importatori di far quadrare i conti, spesso con le autoimmatricolazioni. 

Vediamo come si muove il mercato delle elettriche in Europa e nel mondo, con qualche spunto per il 2024. Per chi le vende e per chi le propugna come una soluzione a impatto zero ci sono un paio di buone notizie. Complessivamente in questo 2023 sono state vendute poco meno di 14 milioni di elettriche, con un aumento del 35% rispetto all'anno scorso. Al primo posto (e come poteva essere diversamente?) la Cina dove le percentuali rispetto al totale delle vendite in agosto e settembre ha numeri che vanno dal 38 al 32%, vale a dire che un'auto su tre è a batterie, e con numeri come questi la statistica ci dice che è stato superata già di parecchio la soglia critica del 10% che viene considerata il limite oltre il quale si parla di mercato di massa.

Europa a macchia di leopardo, USA in crescita

Le vendite nel Vecchio Continente dovrebbero complessivamente aumentare del 20% rispetto al 2022, arrivando a circa 3,3 milioni di elettriche, anche se sui numeri finali pesa la crisi in Germania dovuta al cambiamento del meccanismo degli incentivi. I Paesi nordeuropei da tempo vanno alla grande con le BEV, mentre altri Paesi registrano un decremento delle immatricolazioni e Italia e Spagna rimangono il fanalino di coda di questa transizione. Negli USA, nonostante gli incentivi siano sostanziosi, le vendite non decollano con piani di tagli alla produzione da parte di quasi tutti i costruttori, che vedono in modo preoccupante riempirsi i cortili di costose auto elettriche, sapendo anche di poter contare su margini scarsi. Pare che lo sciopero indetto dalla UAW ora terminato con un accordo salariale importante abbia colpito durissimo. Comunque le vendite hanno superato per il momento il milione di unità e la crescita stimata rispetto all'anno scorso è del 40%, anche se questo non è bastato ad attori di prima grandezza come Volkswagen per ridimensionare i progetti per una Gigafactory di batterie nella Repubblica Ceca. In Cina le stime di crescita, come detto, sono buone ma gli analisti ritengono che le attese fossero molto più alte.

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Le più vendute: Tesla e BYD

Bloomberg prevede che la Tesla Model Y chiuderà l'anno come auto più venduta in assoluto, e il marchio americano insieme alla cinese BYD arriverà ad una quota mondiale del 6%. Con una prospettiva di crescita molto forte in particolare per il marchio cinese che si sta preparando per un'offensiva di grande portata in Europa nel 2024, ed è probabile che lo faccia proprio a danno dei brand europei più classici. Sarà uno scontro durissimo sui prezzi e sulla tecnologia, perché, BYD ha tutte le carte in regola: costruisce batterie, microchip, elettronica di potenza e intere auto "tutto in casa" con una gamma di modelli molto ampia a prezzi concorenziali.

Batterie e reti di ricarica

In Italia e in molti altri Paesi d'Europa comincia ad essereci un po' di ottimismo sul tema dei punti di ricarica, che vanno aumentando in modo progressivo ma costante. Da noi persistono vari problemi di lentocrazia burocratica per ottenere licenze e concessioni e questo, insieme alla necessaria rimodulazione degli incentivi nel 2024, frena il mercato. Comunque nel 2023 in tutto il mondo si arriveranno ad installare 1,4 milioni di nuovi punti di ricarica veloce, mai così tanti in passato, e l'utilizzo cresce, con la conseguenza che molti operatori dell'energia cominciano a vedere un certo ritorno economico dei loro investimenti, cosa che innesca un circolo virtuoso e presto potrebbe anche allargarsi dalle auto a grandi hub di ricarica per i veicoli commerciali. 

Le batterie si fanno notare ancora come l'elemento che incide maggiormente sui prezzi alti delle elettriche, ma per la prima volta il prezzo delle celle nel loro insieme ha ricominciato a scendere dopo gli aumenti del 2021 e 2022, in conseguenza anche del fatto che i prezzi del litio e di altri metalli sono crollati, dando ai produttori più spazio di manovra. Inoltre, si vanno facendo progressi reali nella commercializzazione di nuove composizioni chimiche sia nelle tecnologie top come le batterie a stato solido, che nella fascia più bassa sotto forma di batterie LFP e al sodio.

Elettriche di destra o sinistra?

Una ricerca recente ha mostrato che negli USA, gli stati in mano ai Democratici (i cosiddetti Blue States) sono più favorevoli alle elettriche rispetto a quelli Repubblicani (Red States) concentrati nelle parte centrale degli USA. Anche in Europa i partiti di destra sono più diffidenti nei confronti delle auto elettriche, preoccupati ma abbastanza impotenti nei confronti dell'imminente sbarco cinese che potrebbe danneggiare l'industria del nostro Continente. Insomma, il dibattito si sta spostando e polarizzando più sul piano politico che su quello meramente tecnico e ambientale.

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