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Manca ancora l'approvazione definitiva della Camera ma la norma che andrà a modificare l'articolo 6 del Codice della Strada, prevedendo l'obbligo temporaneo di gomme invernali lungo tratti a rischio di nevicata, sta facendo molto discutere alzando il solito polverone d'accuse e sospetti che solitamente contraddistingue il debutto di nuove norme, come questa, che sembrano dettate più dal buon senso che da reali interessi di lobby.
Per fare un po' di chiarezza sulla questione abbiamo interpellato Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma.
D: La discussione sull'approvazione della modifica all'articolo 6 del CdS sta sollevando un polverone di polemiche da ogni parte. Assogomma cosa ne pensa di questa norma, siete favorevoli o contrari e perché?
R: «Si tratta di una norma non operativa che merita un approfondimento. Da una prima valutazione sembra animata dal buon senso, cioè volta a favorire la mobilità e la circolazione durante situazioni estreme di emergenza e limitate nel tempo. Se queste sono le finalità sono da noi certamente condivise per evitare il blocchi alla circolazione, a cui si può ovviare facilmente con pneumatici invernali.»
D: Qualcuno sostiene che sarebbe stata proprio la "lobby" dei gommisti a imporre questa nuova norma, altri invece che ci sia lo zampino delle società che gestiscono le autostrade, per tutelarsi da rimborsi come quelli erogati per la nevicata sulla A1 del 2010. Ma è vero che voi non ne sapevate nulla?
R: «Noi rispondiamo per quello che ci riguarda, e la norma in questione non è stata da noi promossa anche perché ha una chiara finalità per favorire la mobilità e la circolazione: due temi che ci stanno a cuore ma che sono di competenza di due specifici Ministeri, quello dei Trasporti e quelli dell’Interno, non di altri soggetti.»
«Inoltre non è da sottovalutare che non si tratta di un obbligo, ma una facoltà che può essere attivata, non da noi, ma dai proprietari e dai gestori delle strade e autostrade. Non si può sapere a priori se verrà applicata, da chi verrà applicata, dove verrà applicata e per quanto tempo. Si tratta di periodi eventuali, limitati nei tratti e nel tempo e legati all’emergenza atmosferica: una quantità di incertezze che mal si concilia con un’attività e una organizzazione industriale.»
D: Non trova che ci sia il rischio, sulla scia di quanto dichiarato da Bologna anche senza norma, che qualche comune o società abusi di questa regola per ridurre gli interventi o nascondere inefficienze sulla pulizia delle strade?
R: «Tutto è possibile, ma la norma, per come è scritta, sembra essere chiara, se poi qualcuno l’applicherà in maniera diversa, ciò potrebbe costituire un problema. La stessa obiezione però potrebbe essere posta circa la norma che ha dato il via alle Ordinanze, che ancora oggi viene applicata in non pochi casi, in maniera non conforme al Codice e in modo strumentale.»
“Da una prima valutazione la norma sembra animata dal buon senso, cioè volta a favorire la mobilità e la circolazione durante situazioni estreme di emergenza e limitate nel tempo”
D: Non le sembra che obbligare una gran parte di automobilisti a sostenere un costo per una eventualità che non si sa se si verificherà sia eccessivo?
R: «Sotto il profilo economico le due soluzioni sono paragonabili, se si considera il ciclo di vita di una vettura. Ciò è confermato dal recente studio del Politecnico di Torino che addirittura ha sottolineato un vantaggio economico dell’utilizzo di pneumatici invernali rispetto agli estivi catenati, mediamente di circa 40 euro l’anno.»
D: L'obbligo ad avere le catene a bordo non le sembra una soluzione più pratica ed economica?
R: «Quanto alla praticità occorrerebbe fare una piccola indagine fra gli automobilisti, verificando quanti sono in grado effettivamente di montare i dispositivi di aderenza che hanno nel bagagliaio.»
D: Molti automobilisti pensano che le gomme termiche siano semplicemente pneumatici da neve. Sono invece gomme da inverno, che migliorano la sicurezza in tutto l'anno. E' cresciuta la percentuale di persone che usano gomme invernali negli anni in Italia?
R: «Certo, parliamo sempre di gomme invernali e non da neve, perché garantiscono la mobilità in sicurezza durate tutta la stagione fredda e non solo in caso di neve. Ovvero per circa 120 giorni l’anno certi. La percentuale è aumentata in maniera esponenziale. Solo 5 anni fa le vendite dei pneumatici invernali erano meno dell’1% dei 30 milioni di pneumatici venduti, nell’ultimo inverno ne sono stati venditi circa 8 milioni, cioè il 25% del mercato complessivo. Questo a riprova della validità di un prodotto che garantisce sicurezza in inverno senza un effettivo maggior costo per l’automobilista.»
D: Non pensa che per gli automobilisti, già esasperati da tasse, accise, costi di assicurazioni e benzine, questo ennesimo obbligo di spesa possa creare un ulteriore disincentivo all'utilizzo dell'auto e quindi riflettersi negativamente su tutto il settore?
R: «Il costo del pneumatico è un costo marginale in relazione ai costi di gestione dell’auto, basti pensare a benzina, assicurazioni, tagliandi, etc. A fronte di un prezzo sostanzialmente paragonabile tra pneumatici estivi ed invernali, ci si rende conto che se si montano dei pneumatici invernali quelli estivi sono “a riposo” e quindi non si consumano. Il doppio treno non è pertanto da considerarsi una spesa aggiuntiva, ma solo un’anticipazione.»
“Contrariamente a quello che si pensa il nostro clima è di un grado sotto a quello tedesco che però contrariamente all’Italia è un Paese prevalente mente pianeggiante. In Germania il parco circolante con il doppio treno di gomme è del 90 % circa”
D: Nei principali paesi europei con un clima come il nostro (Spagna, Francia, ecc.) come sono le regole di circolazione in caso di neve?
R: «Contrariamente a quello che si pensa il nostro clima è di un grado sotto a quello tedesco che però contrariamente all’Italia è un Paese prevalente mente pianeggiante. In Germania il parco circolante con il doppio treno di gomme è del 90 % circa.»
D: Notizia di questi giorni, è l’obbligo, in Turchia, dei soli pneumatici invernali in tutto il Paese dal 1 dicembre al 1 aprile.
R: «La Commissione europea visto l’interesse e le diverse legislazioni vigenti nei vari Paesi ha aperto un tavolo di lavoro finalizzato ad individuare una armonizzazione proprio a favore dei consumatori.»