Fabio Barone: nuova sfida in Cina

Fabio Barone: nuova sfida in Cina
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Fissata la data: il 21 settembre, il pilota romano darà l’assalto alla Tienmen Mountain Road, la strada più pericolosa del mondo, per entrare nel World Guinness Record.
27 giugno 2016

Quello dell’anno scorso è stato solo l’antipasto: se è vero che l’appetito vien mangiando, per Fabio Barone e la sua Ferrari 458 Italia la tavola imbandita è davvero succulenta.

Dopo aver domato un anno fa i ripidi tornanti e le curve a gomito della Transfagarasan, la strada che si snoda nelle terre di Dracula tra i monti Carpazi e già eletta dai tester BBC di Top Gear, come la "più bella del mondo", il romano presidente del Club Ferrari Passione Rossa ha girato lo sguardo ad Oriente.

Una vera folgorazione: nella cuore della Cina esiste un luogo d’alto valore simbolico, per molti addirittura magico.

E’ il monte Tianmen, le cui pareti scoscese portano chi ha la ventura di affrontarli dalla terra miserevole abitata dagli umani fino alle porte del Paradiso, cui si accede attraverso un suggestivo arco naturale scavato nella roccia.

Un luogo mistico, verso il quale bisogna accostarsi con la giusta dose di attenzione.

L'incredibile incrocio dei tornanti che caratterizza la strada che sale verso la cima della Tienmen Mountain
L'incredibile incrocio dei tornanti che caratterizza la strada che sale verso la cima della Tienmen Mountain
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Ma anche un luogo dove sfidare i propri limiti, visto che la strada che porta in vetta, conosciuta come la più pericolosa del mondo, si arrampica lungo la montagna avvolgendola in una spirale infinita, con ben 99 tornanti in poco più di dieci chilometri.

Per chi ama la guida può essere un’estasi assoluta, oppure trasformarsi in tormento infinito.

L’appuntamento con il record è già fissato: il 21 settembre, alle 10 ora locale, Fabio Barone si metterà al volante della sua 458 Italia, darà vita all’otto cilindri e, ingranata la prima, inizierà la sfida alla montagna.

Una brutta bestia da domare: non solo per i già citati 99 tornanti, ma anche per l’assenza di parapetti e guardrail e per la larghezza ridotta, di poco superiore ai tre metri.

«L’impresa - ci ha detto Fabio - non lascia margine ad eventuali errori: vietato sbagliare. Le curve sono senza protezione e vi avvolgono su loro stesse, come un serpente impazzito. Ma è proprio in questo che consiste il fascino di questo luogo unico al mondo: da un lato la montagna, dall’altro il precipizio. Nel mezzo, una mandria di cavalli lanciati al galoppo, da gestire con intelligenze e senza strafare».

Rispetto al record dei Carpazi, la vettura è stata modificata in pochi dettagli: sospensioni più rigide, maggiore altezza da terra, mappatura rivista per una maggiore erogazione ai bassi, nessun intervento ai rapporti del cambio, che vedrà utilizzare soprattutto seconda, terza e quarta marcia.

C’è un solo rettilineo, alla fine del tracciato, e la differenza la faranno sicuramente il ritmo di guida e la costanza di progressione nel raccordare le curve.

Il team che supporta Fabio Barone nelle sue imprese, sempre al volante di una Ferrari 458 Itaia
Il team che supporta Fabio Barone nelle sue imprese, sempre al volante di una Ferrari 458 Itaia

Per le caratteristiche del percorso e per la sua pericolosità intrinseca, Fabio Barone affronterà i tornanti della Tienmen da solo, senza navigatore a dettargli tempi e percorso: un ulteriore tassello che aggiunge difficoltà a difficoltà e che renderà quella di settembre una prova da vincere intanto a livello mentale, prima ancora che meccanico.

In Cina, Fabio Barone e la sua squadra rappresenteranno ufficialmente l’Italia: l’iniziativa ha ricevuto, infatti, anche il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Canton.

Intanto, le strade di Fabio e della vettura si sono divise: la Ferrari 458 Italia sta affrontando il lungo trasferimento via mare alla volta della Cina, mentre Barone ed il suo team arriveranno solo pochi giorni prima del tentativo di record.

Giusto il tempo di ambientarsi, mettere a posto la vettura e respirare a fondo, prima di abbassare la visiera e lanciarsi alla conquista della Montagna Sacra.
 

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