F1, Gp Giappone 2016: le ricette di Gianfelice Guerini

F1, Gp Giappone 2016: le ricette di Gianfelice Guerini
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Un viaggio nella cucina giapponese in occasione del Gran Premio di Suzuka
6 ottobre 2016

Tra il 1963 e il 1976 il Gran Premio del Giappone non videro protagoniste monoposto di Formula 1. Prima vetture di Formula 3, poi vetture sport, in seguito vetture di Formula Libre, infine vetture di Formula 2000. In alcune stagioni il gran premio venne chiamato JAF Grand Prix, dal nome della federazione automobilistica nipponica.

Nel 1969 si disputò sia un gran premio per vetture di F. Libre che uno per le vetture sport .Il mondiale di Formula 1 fece la sua prima apparizione nel 1976.

Le gare automobilistiche di Formula 1 si svolsero per due edizioni nel 1976 e 1977 sul circuito del Fuji nelle vicinanze di Yokohama, per poi ritornare nel calendario mondiale a partire dal 1987, nel circuito di Suzuka.

Data la sua posizione verso la fine del campionato mondiale, o addirittura come ultima gara, il Gran Premio del Giappone ha avuto più di un risultato clamoroso e molte volte controverso, per l’assegnazione del titolo.

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La gara divenne sinonimo di lotta tra Alain Prost e Ayrton Senna: compagni di squadra nel 1989 sulla McLaren, Senna doveva assolutamente vincere la corsa per mantenere aperto il campionato ma al tentativo di sorpasso Prost, chiuse la traiettoria mettendo fuori gara entrambe le vetture, Senna riuscì a ripartire con l'aiuto dei commissari e a vincere la gara, ma fu squalificato per avere tagliato la chicane dov'era avvenuto l'incidente.

L'anno successivo, Prost alla Ferrari, il francese doveva vincere assolutamente per conquistare il titolo, ma i due partiti affiancati in prima fila, si scontrarono alla prima curva terminando la loro corsa e assegnando il titolo a Senna.

Cosi nei anni a venire, fu sempre lotta aperta per altri piloti sempre per lo stesso motivo. Per un breve periodo il Giappone ha anche avuto una seconda gara in calendario, il Gran Premio del Pacifico disputato sul circuito di Aida nel 1994 e 1995.

Per parlare della cucina, e della loro cultura gastronomica, servirebbero pagine e pagine. La cucina tradizionale giapponese viene chiamata in lingua giapponese nihon-ryōri owashoku per identificare la cucina precedente al periodo Meiji, in contrapposizione alla cucina yōshoku, cucina occidentale.

Uno degli ingredienti principali è il riso, ma sono diffusi anche pasta, pesce, verdure e legumi, conditi solitamente con le varie spezie locali.

La carne è generalmente assente dalla cucina tradizionale, ma presente in alcuni piatti di origine straniera come ad esempio il tonkatsu. Il manzo di Kobe è il bovino la cui carne è una prelibatezza gastronomica giapponese. È un wagyu di manto nero della razza di Tajima, allevato a Hyogo, nell’antica Provincia di Tajima, in Giappone, il Wagyu è la migliore carne al mondo.

I piatti più conosciuti sono il sushi, il sashimi, ma anche ramen, udon e soba, oltre a piatti a base di tofu e natto. Tra le bevande sono diffuse il sake e il tè verde ed esiste una buona varietà di dolci (wagashi).

È nota per essere una delle cucine più bilanciate e salutari del mondo, parte importante della caratteristica longevità dei giapponesi: l'ampio uso di pesce fresco, verdure, radici e tè verde la rende anche ideale per combattere varie forme di cancro.

Nella cucina giapponese, il taglio del cibo riveste un ruolo fondamentale, e va fatto in modo che il boccone sia facilmente afferrabile con le bacchette.

Attorno all'“arte del taglio”, vi è una lunga tradizione di coltelleria giapponese. Esistono numerose tecniche di taglio, Kiru,hangestu-giri,sainome-giri,sasagaki,sen-gir per citarne alcuni. Per vedere di persona tutto questo, basta visitare uno dei supermercati, quello che ci si trova di fronte è una cosa magnifica, l’unico problema, è necessario la conoscenza della loro lingua.

Oggi non voglio darvi una ricetta, ma voglio che voi visitate questo sito per capire le meraviglie della cucina giapponese.

Alla prossima ….

Gianfelice Guerini

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