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Monza - Quest’anno è stato un piacere vedere spuntare sulla fiancata della Ferrari SF15-T il rinnovato logo Alfa Romeo. Ed è stata una sorpresa ancora più piacevole trovare nel paddock dorato della Formula 1 la nuovissima Giulia Quadrifoglio, l’auto che dallo scorso 24 giugno, giorno della presentazione mondiale, ha mandato in subbuglio il mondo dell’auto e degli appassionati.
Alfa Romeo e Ferrari: un legame che si rinnova
Un legame a livello di valori, brand ed emozioni - non è un caso che il Biscione svetti sulla fiancata della Ferrari F1 - ma anche di tanta sostanza. Come sappiamo infatti il V6 biturbo da 510 CV della Giulia Quadrifoglio è stato sviluppato direttamente a Maranello, a partire dal V8 biturbo di California T e 488.
Siamo solo all'inizio
Intanto quindi non ci resta che godersi le tecnologie della Giulia Quadrifoglio, che, perlomeno sulla carta, riescono a intimidire la migliore concorrenza tedesca. Interessante per esempio la tecnologia Torque Vectoring di cui è dotata la Giulia. Il differenziale posteriore, grazie alla doppia frizione, può controllare separatamente la coppia di ciascuna ruota. Debutto per l'Integrated Brake System, un sistema elettromeccanico che unisce il servofreno al controllo della stabilità, garantendo – oltre ad una valida distribuzione dei pesi – anche un'eccellente risposta del pedale del freno.
Un gioiello tecnologico
Se il motore, per tradizione, può essere definito il cuore della vettura, per la nuova Giulia il cervello è rappresentato dal Chassis Domain Control, che assegna a ciascun componente elettronico un preciso ruolo per ottimizzare il piacere di guida. Importante introduzione rappresenta una miglioria effettuata lavorando sul selettore DNA. Oltre alle modalità Dynamic e Neutral, viene aggiunta l'Advanced Efficient, una modalità a risparmio energetico. Non poteva mancare, infine, la modalità Racing, per spingere estrarre ogni minima performance dalla Giulia 2015.
La distribuzione dei pesi è perfettamente divisa tra asse anteriore e posteriore, con il famoso 50:50. Al retrotreno è stato sviluppato una soluzione sospensiva multilink, mentre per l'avantreno si è optato per una sospensione a doppio braccio oscillante, con asse di sterzo semi-virtuale, in grado di ottimizzare le sensazioni dello sterzo, garantendo un'impronta a terra che i tecnici definiscono perfetta.