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Alla Gfinity Arena di Londra è stato Brendon Leigh, il giovanissimo pilota virtuale del team Esport Mercedes, ad aggiudicarsi il titolo di campione della F1 New Balance Esports Pro Series, la competizione virtuale organizzata su F1 2018 Codemasters dove partecipano le divisioni Esport dei team ufficiali di F1 ad esclusione di Ferrari.
Il pilota virtuale inglese ha pressochè dominato l'intera stagione anche se notevolmente disturbato dal rivale Frederik Rasmussen della Toro Rosso, sicuramente il pilota più spettacolare in pista. Infatti, sia nel primo round, sia nel secondo appuntamento, è sempre stato col fiato sul collo del pilota di punta delle frecce d'argento.
Ma la pista decreta un solo vincitore e Brendon Leigh, già campione nel 2017, ha saputo ripagare la fiducia del team Mercedes regalando alla scuderia non solo il titolo piloti ma permettendo, con gli ottimi risultati ottenuti anche dal compagno di squadra Daniel Bereznay, di portare in Germania anche il titolo costruttori.
Nonostante il mondiale già conquistato, l'ultima gara ad Abu Dhabi è stata sicuramente la più bella da vedere e la più avvincente con un duello strettissimo tra Leigh e Rasmussen.
I due piloti virtuali non si sono di certo risparmiati tra staccate al limite, ruotate ed incroci di traiettoria al millimetro mentre, pochi a decimi, Daniel Bereznay attendeva come un avvoltoio l'occasione giusta per conquistare la testa della corsa.
Ed infatti la gara si conclude con la vittoria dell'ungherese seguito da Rasmussen e da Bono Huis, pilota del team McLaren Shadow mentre Leigh si deve accontentare della quinta piazza dopo aver scontato una penalità.
I 28 giri di questo ultimo appuntamento sono stati uno tra i migliori manifesti del mondo degli Esports, competizioni virtuali che però, molto spesso, risultano essere decisamente più intrattenenti per il pubblico rispetto alle controparti reali.
Come avevamo già accennato nel nostro articolo dedicato alle finali mondiali del FIA Certified Gran Turismo Championship, paragonare la realtà al mondo virtuale è impossibile in merito a diversi aspetti, specialmente se si parla di monoposto di F1.
Nessun allenamento fisico e nessuna decelerazione da 5g ma concentrazione, costanza e capacità di reagire ad un errore commesso sono elementi in comune tra i piloti veri e quelli virtuali.
Inoltre, il mondo degli Esports aiuta ad avvicinare le nuove generazioni alle competizioni su 4 ruote e, i 66.000 piloti virtuali che hanno tentato di qualificarsi per questo evento, sono la prova concreta che probabilmente questa sia la strada giusta da intraprendere.
Gli Esports sono davvero la soluzione ottimale per coinvolgere maggiormente il pubblico che, negli ultimi 20 anni, vede il mondo delle corse solo come appannaggio di piloti molto facoltosi e, forse, non molto talentuosi.