F1 2018 e simulatori, la recensione in anteprima [Video]

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Abbiamo provato il nuovo titolo di Codemasters. Riuscirà ad attrarre gli appassionati di simulazione?
23 agosto 2018

Chi si aspettava che F1 2018  subisse una rivoluzione completa in un solo anno rimarrà certamente deluso.

Il passaggio da "semplice" videogioco a simulatore (commerciale) completo non è un cambiamento che può avvenire in un così stretto lasso di tempo, tuttavia bisogna sottolineare come gli sviluppatori di Codemasters stiano intraprendendo la strada verso la simulazione su tutte le piattaforme: PC, PS4 e Xbox One.

Scopriamo quali sono le gli aspetti che ci hanno convinto e quelli che, secondo la nostra opinione, andrebbero rivisti.

Dai sim a F1 2018

Partiamo dalle basi: il modello di guida ed il force feedback.

Per quanto riguarda le sensazioni al volante, entrambi ci hanno stupito per linearità e sincerità (testati su Thrustmaster T150). Nessun "buco", il clipping è sotto controllo, piccola zona morta centrale ma nulla di eclatante ed essenzialmente dovuta alle caratteristiche del nostro volante.

La macchina risponde bene agli input e si comporta come ci si aspetterebbe, sottosterzo e sovrasterzo si manifestano in maniera consona. Le sospensioni lavorano ad una frequenza più alta e riescono a trasmettere ciò che sta succedendo, il tyre model (aggiornato) permette di sentire molto la differenza di grip tra le diverse mescole. Insomma,  per cercare maggiori sensazioni e feedback, bisogna veramente affidarsi ai già affermati simulatori top di gamma.

Gli assetti sono semplici, si può scegliere tra setup pre impostati oppure avventurarsi in un setup personalizzato. Le modifiche che si possono apportare alla vettura non sono moltissime (nulla a che vedere con un sim) ma permettono all'utente meno esperto di spendere più tempo in pista e meno ai box.

Attenzione, setup semplificati non significa che le modifiche che apporterete non siano in grado di stravolgere completamente la dinamica della vettura, assicuratevi di effettuare cambiamenti secondo una logica consona.

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L'introduzione della gestione manuale dell'ERS aggiunge un ulteriore step per avvicinarsi alla realtà, 6 mappe selezionabili per assicurarsi la miglior performance in qualifica ed in gara. Un po' macchinosa la gestione mentre si è in battaglia, spesso si rischiano distrazioni e conseguenti incidenti.

Il nostro giudizio riguardo la fisica è positivo. Sicuramente non possiamo includerlo tra i simulatori ma, considerata la dinamica dell'auto rivista, la fedeltà dei circuiti e le nuove features aggiunte, F1 2018 è un'evoluzione (non una rivoluzione) di F1 2017 che però strizza l'occhio al pubblico di simdrivers.

Codemasters sembra essersi decisa a puntare più in alto, verso un'esperienza di guida più immersiva, realistica (per quanto possibile) e dedicata anche agli appassionati di simulazione alla ricerca di un titolo meno impegnativo ma di qualità.

Modalità carriera

Quando si cerca un videogioco di guida in grado di offrire una modalità single player completa (fin troppo!) e intrattenente, F1 2018 non delude le aspettative. 

Entrare in modalità carriera significa immergersi davvero nell'ambiente F1 con tutti i pro e i contro che questo comporta. Molto simulative le interviste dove essenzialmente, la giornalista Claire, ci lascerà pochissimo tempo per rispondere alle sue domande e a volte non riusciremo nemmeno a leggere tutte le nostre possibili risposte!

Veramente sterminato l'albero tecnologico dedicato ai miglioramenti della vettura, tantissime modifiche che, per chi non è abituato, risulteranno di non facile comprensione durante le prime sessioni di gioco.

 

Con pazienza ed oculatezza bisogna decidere quali componenti sviluppare per bilanciare le prestazioni della vostra monoposto. Ricordatevi che grazie alla nuova feature introdotta in F1 2018 i regolamenti possono cambiare di stagione in stagione vanificando o premiando le modifiche che avete apportato!

Numerosi eventi offline tra campionati storici, eventi hotlap e sfide sorpasso/inseguimento per non annoiarsi mai e, per i collezionisti incalliti, un buon metodo per ottenere trofei.

Possiamo quindi affermare con assoluta tranquillità che F1 2018 sia un titolo di riferimento per quanto riguarda il single player.

IA e monoposto

Un bel passo avanti anche per l'intelligenza artificiale. Le gare offline (a patto di essere cauti in partenza) garantiscono un'esperienza divertente e competitiva (abbiamo scelto la difficoltà 100 senza aiuti), l'IA si difende e attacca in maniera più consistente e consona alla situazione.

Non è raro che durante un attacco i vostri avversari commettano errori o addirittura che si scontrino tra di loro facendovi guadagnare importanti posizioni. Tuttavia, in alcune situazioni limite, l'IA sarà troppo aggressiva e se non possedete riflessi fulminei finirà per sbattervi fuori.

I vostri duelli offline saranno sicuramente più avvincenti e, come spesso capita, più corretti di quelli online.

Per quanto riguarda le monoposto attuali, ci siamo divertiti a provarle tutte e ci hanno convinto pienamente, al contrario, alcune formula storiche (come per esempio la Ferrari 312 T2), ci hanno deluso per la semplicità di guida e la mancanza di quei sovrasterzi di potenza che le contraddistinguevano nella realtà.

Godibilissime (grazie anche al sound immersivo) la Brawn BGP-001 e la Williams FW 25.

Pro e Contro

Dopo un test intensivo di circa 12 ore possiamo quindi stilare una lista di pro e contro.

Tra gli aspetti positivi ci teniamo a sottolineare:

- L'upgrade della fisica dell'auto (che inizia a richiedere un set volante/pedaliera per apprezzare a pieno le potenzialità del titolo);
- Il frame rate stabile (versione PC);
- L'intera modalità single player estesa e ben curata;
- La varietà di contenuti e la gestione manuale dell'ERS.  

Per quanto riguarda gli aspetti negativi abbiamo notato:

- La modalità di configurazione della pedaliera (abbiamo utilizzato una Fanatec CSL Elite con cella di carico), identica a F1 2017 e che richiede una notevole fase di test per trovare il giusto feeling, specialmente con il pedale del freno;
- Alcune monoposto storiche la cui fisica lascia a desiderare;
- La fisica dei danni a volte perdona troppo alcuni tipi di contatti;
- Mancanza del supporto VR.

Conclusioni

Normalmente, per un utente abituato ai simulatori commerciali, abbandonare i propri prodotti preferiti per provare diverse tipologie di videogiochi "su quattro ruote" rappresenta un trauma.

Provando F1 2018 abbiamo speso relativamente poco tempo per adattarci al modello di guida e al rinnovato force feedback. Definirlo un simulatore a pieno titolo sarebbe un'esagerazione ma la nuova fisica richiede molto più impegno e costanza rispetto al suo predecessore.

Non possiamo esprimerci in merito al multiplayer vista la ovvia assenza di giocatori, ma siamo fiduciosi. Speriamo di assistere a nuove competizioni eSports senza trucchetti dovuti a bug di gioco.

Il trauma quindi non c'è stato, la sensazione di far parte del mondo della F1 odierna? Assolutamente si.

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