Exor vende azioni Ferrari per 3 miliardi: nuove acquisizioni in vista

L'operazione, realizzata tramite un'offerta accelerata rivolta a investitori istituzionali, ha l'obiettivo di ridurre la concentrazione del portafoglio Exor e di finanziare nuove acquisizioni.

La decisione di Exor è motivata dalla necessità di diversificare il proprio portafoglio, che negli ultimi anni ha visto crescere in modo significativo il peso di Ferrari. Come ha dichiarato l'amministratore delegato di Exor, John Elkann, "negli ultimi dieci anni, la performance di Ferrari è stata un fattore determinante nella triplicazione del NAV (valore netto degli attivi) di Exor; grazie al suo successo, la quota di Ferrari sul NAV è passata da circa 15% a circa 50%".

I proventi della cessione saranno utilizzati in parte per un programma di riacquisto di azioni proprie da 1 miliardo di euro e in parte per una "consistente nuova acquisizione, quando se ne presenterà l’occasione". Exor ha comunque confermato il proprio impegno a lungo termine con Ferrari, di cui intende rimanere il maggiore azionista, e si è impegnata a non vendere ulteriori azioni della Casa di Maranello per almeno un anno.

A seguito dell'operazione, la partecipazione di Exor in Ferrari è scesa dal 24% al 20% circa del capitale e dal 36,7% al 30% dei diritti di voto. Grazie alle azioni speciali, Exor manterrà comunque il controllo della società insieme a Piero Ferrari. Non sono previsti cambiamenti nella governance di Ferrari, in quanto l'accordo tra Exor, Piero Ferrari e il Trust Piero Ferrari, che garantisce una quota di voto congiunta prossima al 50%, rimane invariato.

Ferrari ha partecipato all'operazione, acquistando fino al 10% delle azioni messe in vendita da Exor (666.666 titoli), con una spesa di 300 milioni di euro. Il riacquisto, finanziato dall'ampia liquidità della Casa, rientra nel piano pluriennale da due miliardi di euro per il riacquisto di azioni proprie annunciato al Capital Markets Day del 2022.