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Sono molti i fan o i semplici ammiratori della produzione automobilistica BMW. Una storia lunga e ricca quella della Casa di Monaco, fatta anche di motociclette. In foto gallery proponiamo una piccola serie di scatti che mostrano come e quanto sono cambiati gli interni, soprattutto nella posizione conducente, per le berline tedesche durante i decenni.
Lo stile esterno infatti è quello più noto, a tutti. Viene spiegato e analizzato al debutto di un nuovo modello che rompe gli schemi, viene ritritato da molti e, giustamente, si premiano gli autori. Tra i noti designer che hanno lavorato alle dipendenze BMW o come consulenti, si possono citare Albrecht Graf von Goertz, Raymond Loewy, Wilhelm Hofmeister, Nuccio Bertone, Giorgetto Giugiaro e Chris Bangle. Alcuni dei più eccitanti concept recenti ce li hanno spiegati di persona, vendendo in Italia, Adrian Van Hooydonk e Juliane Blasi.
Ma, gli interni? Quelli sono giudicabili bene quando si usano le vetture. Proprio per questo hanno meno commenti di peso, perché occorre viaggiarci e trovarsi in varie condizioni per misurarne la praticità e la tenuta nel tempo, oltre che l’apparenza.
Partendo dagli anni Settanta, su una E21 si trova subito la porzione del DNA che verrà poi mantenuto. Con il volante grande e sottile ma a quattro razze e i pochi comandi, come il clima, parzialmente integrati nell’estensione di cruscotto. In direzione conducente.
Negli anni Ottanta sulle berline BMW in uso volante a quattro razze, strumentazione analogica a quattro elementi circolari e, soprattutto, il modulo dei comandi centrali, in aumento con insieme la radio, rivolto al conducente. L’effetto avvolgente era solo percepibile ma cominciava a salire con la E30.
Per gli anni seguenti, dopo E36 il rinnovamento è più rapido e concentrato. Se negli anni Novanta si arricchiscono soprattutto morbidezza (di materiali e forme) e dotazioni, con il nuovo secolo cambia nettamente la percezione. Gli interni BMW dopo la E46 sono sempre avvolgenti perché selleria, pannelli e tunnel si fanno vedere e toccare, ma plancia e comandi mutano. I volanti perdono una razza ma si affollano di tasti multi funzione. Il modulo centrale si “raddrizza” ospitando comando clima e navigazione con molti tasti anche in prossimità della leva cambio. Resta la caratteristica dei quattro elementi circolari sulla strumentazione combinata. Come resta il tono ambrato della retro illuminazione, tipica BMW.
Con l’avvento del digitale, l’aria che si respira in una berlina BMW è sempre più “illuminata” in tutti i sensi. Modanature a scelta, spesso satinate, a contrasto dei toni di selleria e display, in aumento. L’areazione passa da bocchette a sviluppo orizzontale, come a enfatizzare la scelta di restare avvolgenti, in selleria e pannelli, ma aperti nella visuale. Il cruscotto offre solo due grandi elementi circolari, la leva cambio diventa una cloche o addirittura sparisce.
Con le ultime generazioni, verso gli anni Venti, il passo è davvero grande. Dopo E90 si passa a F30, quindi G20, parlando sempre delle classiche Serie 3. La solidità di contatto fisico è netta ma sposata a una morbidezza delle superfici che quasi stride con la freddezza di certi elementi e la risposta dinamica sportiva. Serve a far meravigliare poi durante la guida, perché spesso le berline BMW sono veloci e potenti.
I volanti a tre razze sono sempre tondi e di ampia sezione, rispetto a certa concorrenza che fa altre scelte. Il cruscotto è divenuto un esteso display configurabile a piacimento (volendo ancora le pseudo lancette circolari, ma anche una mappa) e a pari altezza, centralmente, campeggia il grande touchscreen. Quello da cui si “comanda” tutto e, in breve, si aggiorna anche ogni funzione dell'auto (link).
Oggettivamente le berline BMW di oggi donano interni molto più belli e fruibili, continuando a dare l’immediato impatto BMW, per chi conosca e abbia seguito la storia del marchio. Resta lo sviluppo orizzontale di comandi centrali, sotto al touch, con quel senso di avvolgimento ora capace di calzare quasi a pennello per qualunque stazza (prima no).
Certo, una BMW top di gamma non è agevole per tutti nel prezzo di acquisto, ma il salto fatto in questi quattro decenni e mezzo è netto e tangibile, anche senza vederne lo stile esterno o accenderne i motori. Discorso a parte invece per la serie i, delle auto elettriche tedesche che sono nate in tempi recenti e non "portano dentro" questa tradizione.
BMW
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