Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Primi effetti dell’aumento di vendite di vetture elettriche?
È ancora presto per dirlo, ma di certo i dati diffusi dall’Agenzia Europa per l’Ambiente sembrano sostenere questa posizione.
Infatti, dopo tre anni di preoccupante crescita, le emissioni di anidride carbonica delle vetture di nuova immatricolazione sono tornate a calare: i dati provvisori indicano che nel 2020 la media si è fermata a 107,8 g/km di CO2, 14,5 grammi (il 12%) in meno rispetto al 2019.
Questi numeri si riferiscono alle emissioni "tank to wheel”, frutto delle misurazioni secondo le norme del protocollo WLTP e quindi non relative all'intero ciclo di vita della vettura: un sistema di valutazione che ha mandato in soffitta il precedente NEDC, ritenuto da tutti ormai poco attendibile.
Se a condizionare i dati dal 2016 era stata la crescita delle vendite di veicoli a benzina di grande impatto al suolo (Suv e crossover), sui risultati del 2020 potrebbe aver iniziato ad incidere la maggiore diffusione di modelli a batteria: per l’Agenzia, la loro quota di mercato è triplicata in un anno, passando dal 3,5% del 2019 a circa all’11% degli ultimi dodici mesi, considerando sia elettriche pure che veicoli ibridi.
La riduzione a doppia cifra percentuale del livello di emissioni porta nuova energia allo sforzo di raggiungere dell’ambizioso target dei 95 g/km di CO2 da ottenere entro la fine dell’anno in corso.
Uno impegno imponente per le Case, spinte vero tale traguardo non solo dalle motivazioni legate alla difesa dell’ambiente, ma anche (e forse soprattutto) dalla prospettiva di evitare multe salate da parte delle autorità europee nel caso di mancato raggiungimento di tale limite.