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Con il boom del commercio elettronico e l'ulteriore accelerazione provocata dalla pandemia, vi sono sulle strade d'Europa sempre più furgoni leggeri, utilizzati soprattutto per la consegna di merci. Una categoria, quella dei veicoli commerciali leggeri di categoria N1 (di portata inferiore alle 3,5 t), che non ha ricevuto negli ultimi anni l'attenzione meritata dal punto di vista della sicurezza.
E' quanto sostiene Euro NCAP, che per la prima volta ha sottoposto 19 modelli tra i più diffusi nel Vecchio Continente, alle sue valutazioni. Una necessità supportata dai dati: secondo la Commissione Europea, i sinistri che coinvolgono i furgoni rappresenta circa il 4% del totale degli incidenti mortali o con lesioni gravi in Europa.
L'ente indipendente ha creato dunque un sistema di giudizio ad hoc che per il momento non si affida ai crash test, ma valuta la disponibilità e l'efficacia dei sistemi di sicurezza attiva e passiva nei diversi prodotti.
Un solo crash test è stato condotto tra un Nissan NV400 ed una Nissan Juke che, come prevedibile, ha avuto la peggio. «In tutta Europa, gli autisti dei “furgoni bianchi” si sono guadagnati una brutta reputazione per la loro scarsa attenzione alla sicurezza: superano i limiti di velocità, guidano in maniera disattenta e spesso non indossanio la cintura di sicurezza. Sebbene i furgoni commerciali non abbiano necessariamente un tasso di incidenti più elevato rispetto ad altri veicoli a motore, gli incidenti che coinvolgono i furgoni tendono ad essere più gravi per gli altri veicoli», spiega Euro NCAP.
Il sistema di valutazione si basa su quattro gradi di giudizio: Platino, Oro, Argento, Bronzo e Non Raccomandato.
I sistemi ADAS hanno funzionato nel complesso abbastanza bene, ma sono state riscontrate alcune evidenti differenze rispetto alle autovetture. Solo pochi furgoni hanno le funzionalità più recenti, come il rilevamento di pedoni e ciclisti. Alcuni offrono sistemi di mantenimento della corsia, rilevamento dei punti ciechi, avviso di uscita dalla corsia o assistenza al mantenimento della stessa, ma nei test questi sistemi non sono risultati efficaci quanto quelli delle autovetture di media categoria.
La tecnologia di assistenza alla velocità, se presente, è in genere impostata manualmente e non dispone di una funzione di avviso del limite di velocità. I dispositivi di segnalazione delle cinture di sicurezza sono di serie per il conducente, ma non previsti per i passeggeri anteriori.
Nessuno dei veicoli testati ha ottenuto la valutazione Platino. I migliori furgoni nella classifica Oro sono risultati Volkswagen Transporter, Ford Transit e Mercedes-Benz Vito. I modelli Ford Transit Custom, Mercedes-Benz Sprinter, Opel Vivaro, Peugeot Expert e Volkswagen Crafter hanno conseguito la valutazione Argento. Si fermano al Bronzo Citroen Jumper e Jumpy, Fiat Ducato, Iveco Daily, Peugeot Boxer e Toyota Proace.
I modelli Fiat Talento, Renault Master e Trafic, Opel Movano e Nissan NV400, infine, sono sconsigliati da Euro NCAP, in quanto non dotati di allestimenti adeguati oppure perché non montano sistemi di assistenza al conducente.
«I furgoni commerciali sono più grandi e pesanti rispetto alle autovetture, quindi, se coinvolti in un impatto, possono causare molti danni e causare gravi lesioni agli altri. Oggigiorno esistono sistemi di sicurezza attiva che possono ridurre notevolmente la probabilità di una collisione con altre auto o con pedoni o ciclisti. Queste tecnologie sono già comuni sulle autovetture ma molto meno diffuse sui furgoni. Dati i milioni di furgoni sulle strade europee, aumentare i sistemi di sicurezza attiva montati sui veicoli commerciali è fondamentale per migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada», ha sottolineato il direttore generale di Euro NCAP Michiel van Ratingen.