Euro 7 addio: dopo il no alle elettriche nel 2035 salta anche la folle omologazione [Video]

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Emiliano Perucca Orfei discute con Giancarlo Giannetti delle ultime notizie in arrivo da Strasburgo riguardo alle normative Euro 7
14 marzo 2023

Dopo la mancata conferma dell'auto elettrica a partire dal 2035 si è arrivati a un punto importante nel percorso di approvazione della normativa antinquinamento Euro7...che dovrebbe fare la stessa fine delle altre norme in tema auto previste per il Fit for 55. Nulla di ufficiale, ma dei 12 invitati all'incontro si sono presentati in 8 (Paesi): tutti in una sala di Strasburgo, otto Ministri dei Trasporti Ue, per ridiscutere l’opportunità e i metodi della nuova normativa antinquinamento Euro7 che probabilmente non si vedrà mai. "È stato un primo incontro contro gli standard Euro 7 - afferma Martin Kupkache - che riteniamo irrealistici e che vorremmo poter modificare nei prossimi mesi".

"Lo riteniamo anche dannoso per l'ambiente perché con l'aumento dei costi delle auto non favorirà l'aggiornamento delle flotte. Meno persone potranno permettersi di cambiare auto”, ha spiegato con molta determinazione il ministro dei trasporti della Repubblica Ceca, replicando implicitamente anche alla posizione della Commissione, che ha scelto platealmente di non partecipare al meeting di Strasburgo, rompendo quelle che solo le consuetudini consolidate che vedono l’esecutivo europeo dialogare con i singoli stati anche al di fuori della prassi comunitaria, proprio per facilitare il lavoro negoziale che ha mancato di efficacia nelle sedi istituzionali.

Le premesse, nelle prossime settimane, sono quelle di una contrapposizione sempre più dura. Non a caso, sempre secondo quanto riferito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i partecipanti avrebbero espresso “grande irritazione” per la chiusura al dialogo da parte della Commissione, a partire dallo stesso Vicepresidente Timmermans, confermato “dubbi e forti perplessità” sul dossier CO2.

Lo stop o il capolinea. Le case automobilistiche dovrebbero "mantenere entrambi i motori" termici ed elettrici "finché la decisione non sarà finalizzata nelle prossime settimane", ha evidenziato con intuibile imbarazzo Breton, in attesa di capire quanto sia ampio il fronte dei Paesi membri scettici. Quanto la cioè riunione di oggi a Strasburgo abbia definitivamente consegnato il futuro della mobilità nell’Unione alla nuova legislatura europea, con le elezioni comunitarie previste nel maggio 2024. Euro7 addio.

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