Enrico De Vita ospite ad Uno Mattina e a Radio Monte Carlo

Enrico De Vita ospite ad Uno Mattina e a Radio Monte Carlo
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In un’altra puntata di Uno Mattina, Enrico De Vita spiega che il petrolio andrà utilizzato fino all’ultima goccia e che oggi gli incentivi all'auto elettrica sarebbero controproducenti, mentre a RMC torna sulla questione dei diesel cancerogeni
23 luglio 2012

 

Il nostro Editorialista Enrico De Vita è stato ospite in un'altra puntata della trasmissione televisiva Uno Mattina, andata in onda su Rai 1 alcune settimane fa. Intervistato dai due conduttori, De Vita ha avuto la possibilità di esprimere le sue opinioni in merito ai combustibili fossili utilizzati come fonte di alimentazione principale per i veicoli attualmente circolanti.

Il petrolio andrà utilizzato fino all'ultima goccia

Dal minuto 5:30 è possibile iniziare ad ascoltare l’intervento dell’Editorialista di Automoto.it e Moto.it, che inizialmente spiega l’importanza del petrolio. De Vita ha dichiarato: «L’oro nero è attualmente la migliore soluzione per alimentare i veicoli, dal momento che i maggiori rendimenti in termini energetici si ottengono dai combustibili liquidi, molto meno da quelli di origine gassosa e ancor meno dalle batterie. Finché ci sarà una goccia di petrolio, questa sarà destinata all’autotrazione.»

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De Vita reputa gli incentivi all'attuale auto elettrica un inutile sperpero di denaro pubblico


«Quando il petrolio sarà in fase di esaurimento potremo ottenere un simil-benzina dal carbone, che consentirebbe di produrre combustibile per oltre 200 anni. Di  La terra è molto ricca di carbone e in misura minore di metano, ma molto meno di petrolio.»

Incentivi all’auto elettrica? No, grazie

«Vorrei essere drastico. Qualora venissero stanziati incentivi da destinare all’attuale auto elettrica, che peraltro verrebbero finanziati con le tasse dei contribuenti, sarebbero soldi totalmente buttati al vento. Sarebbe giusto piuttosto finanziare progetti di ricerca a favore di nuove tecnologie, ma rimane sbagliato stanziare incentivi per le attuali auto elettriche, che dimostrano di saper accumulare un’energia ancora insufficiente per muoversi con una certa autonomia.»

«Soltanto veicoli leggeri, che non possiamo chiamare automobili, ma piuttosto scooter carrozzati, possono avere un’autonomia spendibile con le attuali batterie. Le Case automobilistiche hanno infatti deciso che fino al 2016 non si faranno ulteriori investimenti nell’auto elettrica

1990-oggi: benzina su del 96%. Il metano è un alternativa?

«Anche in questo caso vorrei essere drastico. Metano e GPL non sono alternativi alla benzina. Sono soltanto combustibili che la politica italiana storicamente non ha voluto tassare quando vengono utilizzati come fonte di alimentazione per le automobili. Questi due combustibili non pagano accise come il gasolio e la benzina e sono quindi favoriti in maniera abnorme. Il metano e il GPL utilizzato per riscaldare le case durante l’inverno invece ha un costo di gran lunga superiore a quello della benzina.»

Ogni auto a GPL o metano che viene commercializzata tramite gli incentivi statali viene pagata prima di tutto dai contribuenti e inoltre questa stessa auto per 8-10 anni non pagherà accise allo Stato. Questo significa che favorire la commercializzazione di auto a gas crea un buco nelle entrate del fisco italiano


«All’utente conviene utilizzare questi combustibili per spostarsi in auto. Ogni auto a GPL o metano che viene commercializzata tramite gli incentivi statali però viene pagata prima di tutto dai contribuenti e inoltre questa stessa auto per 8-10 anni non pagherà accise allo Stato. Questo significa che favorire la commercializzazione di auto a gas crea un buco nelle entrate del fisco italiano.»

De Vita a Radio Monte Carlo per tornare a parlare dei diesel cancerogeni

Recentemente, l’opinione di Enrico De Vita è stata richiesta anche a Radio Monte Carlo dove il nostro editorialista è stato intervistato sulla spinosa questione dei diesel cancerogeni. Durante la puntata, riascoltabile in podcast sul sito ufficiale dell’emittente radiofonica, De Vita ha avuto la possibilità di ribadire le sue opinioni in merito alla questione, già espresse in un’altra puntata di Uno Mattina, andata in onda solo pochi giorni fa.

De Vita ha avuto modo di spiegare ancora una volta che il documento pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha dichiarato i motori diesel sicuramente cancerogeni, si basa su uno studio condotto più di venti anni fa su alcuni minatori che lavoravano in condizioni ambientali particolarmente compromesse per quanto riguarda la qualità dell’aria. I lavoratori infatti si trovavano ad operare sotto terra a stretto contatto con un motore diesel che fungeva da generatore energetico.

scarico auto inquinamento
Secondo De Vita, è sbagliato affermare che i diesel provocano il tumore, senza mettere a confronto la pericolosità dei motori a gasolio con quella, molto più lesiva della salute, delle sigarette o della benzina

I diesel devono essere considerati veramente causa del tumore al polmone?

Nei 24 anni successivi, alcuni di questi minatori sono stati colpiti da tumore al polmone e alla prostata in misura doppia rispetto agli individui esterni alle miniere. Questo è bastato all’OMS, secondo De Vita, per annunciare che tutti i diesel sono sicuramente cancerogeni.


Il nostro editorialista aggiunge in maniera molto chiara che non bisogna assolutamente pensare che i diesel di oggi siano in grado di provocare sicuramente il tumore. Infatti l’OMS ha diffuso un secondo comunicato dove spiega che dal 1992 ad oggi i tumori ai polmoni sono diminuiti notevolmente, aggiungendo che tra le prime cinque cause principale di tumore non si trova il motore diesel.

L'iniziativa del Codacons? Un petardo che ha fatto solo molto rumore

L’intervista radiofonica ha offerto la possibilità di ritornare anche sull’esposto del Codacons che ha chiesto il sequestro di tutti i diesel di Milano. Secondo De Vita, l’iniziativa dell’Associazione dei Consumatori non deve essere considerata di più di un petardo, che ha fatto sì molto rumore, ma non ha portato e non porterà a nulla.


De Vita spiega infatti che è sufficiente accendere un motore a benzina moderno e un diesel di ultima generazione per capire che le motorizzazioni a gasolio odierne sono da considerarsi molto rispettose della qualità ambientale, grazie alla gestione elettronica e al sistema common rail, ma soprattutto alla qualità del diesel commercializzato in Europa, che contiene solo 7 parti per milioni di zolfo. De Vita precisa infatti che il gasolio utilizzato nelle miniere americane nel 1988 invece conteneva ben 150 parti per milione di zolfo.

Le motorizzazioni a gasolio odierne sono da considerarsi molto rispettose della qualità ambientale, grazie alla gestione elettronica e al sistema common rail, ma soprattutto alla qualità del diesel commercializzato in Europa, che contiene solo 7 parti per milioni di zolfo

Cosa significa fare corretta informazione

Secondo il nostro editorialista dire semplicemente che i diesel sono cancerogeni senza nessun termine di paragone non significa fare corretta informazione. Sarebbe giusto aggiungere piuttosto che il motore a benzina è almeno 1.000 volte più cancerogeno dei propulsori diesel perché contiene il benzene, o che il fumo di sigaretta provoca il cancro 5.000 volte di più.

Il metano è veramente "pulito"?

Le ultime parole di De Vita vengono spese riguardo al metano, che non deve essere assolutamente considerato un combustibile “pulito” come si crede diffusamente. Il metano infatti, per essere trasportato ed immagazzinato deve essere prima compresso a 240 bar e poi raffreddato, due operazioni per cui viene richiesto un gran dispendio di energia elettrica, che per essere prodotta produce necessariamente inquinamento ed emissioni di CO2.

De Vita spiega che, alla fine, il bilancio energetico è molto più negativo rispetto a quello della benzina e che il metano viene pagato poco in Italia solo perche i nostri politici hanno deciso di non tassarlo con le accise.

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