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Sta per arrivare un giro di vite da parte dell'Unione Europea sul sistema di controllo delle emissioni delle nuove vetture immesse sul mercato, che ha rivelato tutta la sua debolezza in occasione dello scandalo dei motori Diesel TDI Volkswagen.
Parallelamente al varo dei nuovi test RDE, che misureranno le emissioni reali dei veicoli insieme alle consuete prove di laboratorio, l'Europa si doterà di un sistema di controllo e sanzionatorio centrale, ad oggi mancante, nei confronti dei costruttori ma anche dei servizi tecnici incaricati di condurre i test necessari al rilascio delle omologazioni.
La proposta di Regolamento della Commissione Europea, che dovrà essere discussa e votata dal Parlamento Europeo in tempi rapidi, prevede innanzitutto che la Commissione possa imporre multe sui produttori auto che immettono sul mercato vetture non a norma e sui servizi tecnici che rilasciano le omologazioni (TUV, UTAC, IDIADA, etc.), entità private che vengono designate dalle autorità nazionali. Si parla di multe fino a 30.000 euro per ogni vettura fuorilegge.
La Commissione Europea, e qui sta un'altra importante novità, potrà ordinare di richiamare le vetture che non rispettano i limiti di emissioni inquinanti e potrà spingersi fino a ordinarne il ritiro dal mercato, come oggi accade con molte altre merci. Ad oggi, infatti, solo le autorità nazionali possono ordinare un richiamo.
Verranno introdotti inoltre controlli a campione sulle vetture già immesse sul mercato, una sorveglianza che potrà essere portata avanti sia dai singoli stati sia a livello centrale da parte della stessa Commissione.
Inoltre, l'orientamento dell'Unione Europea è quello di rompere il legame economico tra Case e i servizi tecnici che rilasciano le omologazioni. Ad oggi, infatti, sono i costruttori a pagare queste aziende per i loro servizi, una prassi che pone in conflitto di interesse sia i costruttori che le stesse aziende. Con il nuovo regolamento, invece, saranno gli stati membri a pagare questi servizi attraverso un tariffario ufficiale.
Con le nuove regole proposte sulle omologazioni «Ora abbiamo il potere di agire», ha affermato la commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkowska, sottolineando che finora «la Commissione Ue non aveva assolutamente nessun potere per prendere la leadership della situazione». Per questo secondo la commissaria non è stato ritenuto necessario proporre la creazione di una nuova agenzia europea per l'omologazione delle auto, processo lungo e che richiederebbe risorse economiche.
Spetterà ora ai 28 e all'Europarlamento dare il loro ok alle nuove norme, su cui la Bienkowska si è mostrata fiduciosa: «Ora abbiamo il pieno sostegno di Consiglio e Parlamento sulle omologazioni».