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Le indagini giudiziarie avviate in Francia sulle emissioni dei diesel di Renault potrebbero estendersi ad altri costruttori: a rivelarlo, come riportato da Reuters, è il Ministro dell'Ambiente d'Oltralpe, Ségolène Royal.
La magistratura di Parigi ha aperto un'indagine su Renault, rea, stando alle accuse, di aver truccato le emissioni dei propri motori diesel; le indagini sono partite da alcune irregolarità riscontrate sul motore 1.6 dCi di una Espace. Il valore del titolo della casa francese ha perso oltre 4 punti percentuali a causa della diffusione di questa notizia nella giornata di venerdì.
Nell'intervista concessa al Journal du Dimanche e riportata da Reuters, Royal ha però in parte difeso il costruttore francese: «Non ci sono motivi che mi inducano a pensare che Renault abbia barato come Volkswagen», ha dichiarato, precisando, però, che «su alcune vetture di Renault sono state riscontrate diverse anomalie. I controlli hanno evidenziato un netto superamento dei valori consentiti».
Renault, però, non sarebbe l'unica casa automobilistica ad aver sgarrato: «Questo vale anche per altri costruttori, anche se a livello diverso - spiega Royal -. Potrebbero quindi essere condotte altre indagini».
Royal, però, non ha voluto fornire dettagli in merito all'inchiesta: «Si tratta di una questione giudiziaria, sulla quale non intendo interferire», ha precisato.
Renault, dal canto suo, ha professato la propria innocenza tramite una nota: «Confermiamo il rispetto della normativa francese ed europea: i nostri veicoli sono e sono sempre stati omologati secondo la legge e non montano software fraudolenti in grado di influenzare i sistemi anti-inquinamento», si legge.