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L’intero comparto del trasporto su veicoli privato contribuisce per il 14% delle concentrazioni di PM2.5 medie annue nella città di Milano: a rivelarlo è uno studio pubblicato dalla RSE - Ricerca Sistemi Energetici - società pubblica, interamente controllata dal Ministero dell'Economia. Questo dato - si legge - è determinato sia da emissioni dirette, sia dalla trasformazione dei precursori gassosi, sempre emessi dai veicoli.
Di questo 14%, l’8% è provocato dai veicoli in circolazione nella città di Milano, mentre il restante 6% è dovuto a contributi generati fuori dalla città, ma che ricadono sull’ambito urbano: il 2% da veicoli che circolano in Provincia di Milano, il 3% da quelli che circolano nel resto della Lombardia e l’1% o poco più, da quellli che circolano fuori dalla Lombardia.
Da questi dati si deducono conclusioni sull’efficacia dei blocchi alla circolazione delle vetture: «Riduzioni anche drastiche del trasporto su auto, ma circoscritte alla sola area urbana di Milano (estensione AREA C, limitazioni veicoli diesel) porterebbero a una discesa della concentrazione media di annua di PM2.5 limitata a pochi punti percentuali», si legge nello studio.
«Considerazioni analoghe a Milano si possono esprimere per altre città della Pianura Padana come Torino o Brescia mentre a Bologna, il ruolo del comparto auto è più attenuato e si riscontrano maggiori contributi anche da altre fonti come il comparto industriale».