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Il rapporto stilato da 'How clean are Europe's cars', relativo all'efficienza e alla sostenibilità ecologica delle autovetture, ha fatto emergere un interessante dato, ovvero che l'efficienza delle vetture è notevolmente aumentata mentre i prezzi al pubblico sono diminuiti.
Questo rapporto sottolinea come nel 2010 siano state vendute in Europa vetture più efficienti rispetto all'anno precedente, con un valore di emissioni medio pari a 140 g/km di CO2, ovvero il 4% in meno rispetto al 2009, con un calo medio dei prezzi di vendita del 2,5%.
Date queste premesse, rileva il report, gli «obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2015 sono a portata di mano.»
Sul podio della virtuosità europea salgono Fiat, Toyota e il Gruppo Peugeot-Citroen (rispettivamente con 126, 130 e 131 grammi di CO2 per km), mentre la casa automobilistica che ha realizzato nel 2010 il taglio medio di consumi ed emissioni più elevato è stata Volvo (-9%).
Al contrario, le meno virtuose si sono rivelate (secondo il rapporto di Transport & Environment) Honda e Mazda con incrementi medi del 2%.
Seguono Daimler e Volvo, mentre la Germania, il principale mercato europeo, dichiara un taglio medio dell'1,8%, contro vendite per 2,8 milioni di veicoli.
Un risultato che, dice Transport & Environment, sarà «improbabile» che possa essere migliorato dalla nuova 'etichetta verde' da apporre alle vetture decisa da Berlino a luglio, «visto che assegna un livello di efficienza 'D' a veicoli piccoli come i modelli Smart e Fiat Panda ed un livello 'B' ad un grande SUV come l'Audi Q7».
Tra i Paesi dell'Ue, conclude il rapporto, la Slovacchia è quello che registra il peggior tasso di miglioramento nelle emissioni medie dei nuovi veicoli venduti (+1,3% di CO2 rispetto al 2009), mentre la Danimarca è il più virtuoso con un taglio medio di emissioni dell'8,9%.
Un dato che emerge dall'analisi effettuata da Transport & Environment, evidenzia che, al contrario di quanto previsto, è risultato invece che, «non solo nel 2010 i prezzi sono diminuiti del 2,5% rispetto al 2009, ma anche che la tendenza è confermata negli anni con una diminuzione complessiva del 13% dal 2002 e con una riduzione annua media del 2,4%».
Fonte: Ansa