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Dopo Renault, tocca a PSA Peugeot Citroen finire sotto la lente di ingrandimento degli ispettori della “Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes”, ovvero l'agenzia antifrode del Ministero dell'Economia francese.
I funzionari della DGCCRF hanno infatti perquisito la sede di Parigi del Gruppo transalpino alla ricerca di documenti comprovanti eventuali anomalie tra i dati di consumo ed emissioni dichiarati e quelli reali di tre veicoli prodotti da PSA nel quadro dell'inchiesta lanciata dal Ministero dell'Ambiente guidato da Ségolène Royal dopo lo scandalo Volkswagen.
A fine giornata PSA ha rilasciato una nota ufficiale in cui il Gruppo «conferma la conformità dei veicoli in materia di emissioni inquinanti in tutti i paesi in cui opera» e afferma di «collaborare pienamente con le autorità competenti».
Il Gruppo PSA dallo scorso ottobre ha iniziato pubblicare i dati reali di consumi ed emissioni dei propri motori diesel registrati secondo un protocollo stabilito con le ONG Transport & Environment (T&E) e France Nature Environnement (FNE) e validati dall'organizzazione indipendente Bureau Veritas.