Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il Parlamento Europeo chiede una stretta sui test delle emissioni su strada, votando contro il fattore di conformità, una regola nel calcolo delle emissioni che mitiga i limiti di NOx consentiti per le vetture Euro 5 ed Euro 6. Un fattore, questo, che secondo i parlamentari dovrebbe essere non solo azzerato entro il 2022, ma anche diminuito progressivamente, in modo tale da rendere il valore delle emissioni dei nuovi veicoli Euro 6 testati su strada conforme alle misure previste per legge.
Entrando nello specifico del fattore di conformità, si tratta di un margine di tolleranza rispetto ai limiti fissati dalle normative anti-inquinamento. Introdotto nel 2016 dopo la stretta dovuta al caso Dieselgate, il fattore di conformità andrebbe a bilanciare il potenziale margine d'errore dei Pems, i sistemi portatili impiegati nei test Rde per misurare gli ossidi di azoto. Il fattore di conformità in vigore fino alla fine del 2020 è di 2,1; per gennaio 2021 è già previsto un abbassamento a 1,43.
Ma il Parlamento Europeo vuole una riduzione progressiva del fattore di non conformità. Dopo la diminuzione immediata da 1,43 a 1,32, si arriverebbe all'azzeramento entro il 30 settembre 2022. A prescidere da questo, la maggior parte dei modelli rispetta già appieno le regole: stando ai dati diffusi nel 2019 dall'organizzazione indipendente Transport and Environment, l'87% dei risultati dei test Rde dei motori diesel Euro 6d-tempi e Euro 6d rientrava già nei parametri. Il Parlamento Europeo, peraltro, chiede alla Commissione anche requisiti più stringenti per i Pems.