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Non solo Tesla, ma anche Tesla. Sono molte le attività di Elon Musk e nonostante le altrettanto numerose critiche, spesso finanziarie, l’imprenditore americano si trova sulle vette delle liste “dei miliardari”.
Secondo una recente stima (Forbes) aggiornata dopo i successi delle missioni spaziali Space X e la risalita di quotazioni per titoli Tesla, il patrimonio netto di Musk avvicina i 75 miliardi di dollari. Nella Top5 delle persone più ricche sulla terra, a nemmeno 50 anni.
Agli amanti dei motori, più che questa posizione personale di Elon, fa effetto sapere che la capitalizzazione della Tesla è molto, molto maggiore di quella di colossi e miti nell’auto, inclusa Ferrari. La scalata nella classifica dei benestanti con capitale dichiarato, è stata molto veloce proprio nei mesi di scoppio della pandemia e crisi per l'automotive classico. Strano che per ora, nessuno abbia fantasticato teorie irrazionali, per un uomo che in effetti si presta.
Basta leggere le recenti “sparate” ovviamente intelligenti e volute, sulle piramidi create da alieni e sulla inutilità delle riunioni di lavoro o della relazione filtrata in scala gerarchica con lunga catena di comando. Già, proprio quelle cose che molti fortunati “smart workers” della nuova normalità si ritrovano a gestire continuamente e quotidianamente, pure da remoto.
Per la cronaca, di questa nuova posizione in Top5 classifica miliardari, ufficialmente Elon “se ne frega”. Come in effetti se ne fregava, avendo per ora ragione, delle stime di quelle grandi società di analisi che valutano aziende e investimenti: prima davano le sue azioni come rischiose e sopravvalutate, ora le reputano “Covid Stock” . Il prossimo step lato auto, è quello di piazzare per primo in strada e apprezzate, auto elettriche autonome. Nel frattempo, il mondo politico USA se lo combatte, apprezzandolo come ottimo appoggio mediatico ed esempio produttivo, in vista di elezioni. Chissà se un domani, verso i 70, magari si candidasse lui stesso a presidente.
Tra le opere più vistose del grande Elon in Europa, a parte la quantità incredibile di Tesla che girano per il Vecchio continente, in barba a costo e necessità di ricarica, il nuovo "muro di Berlino".
O meglio, la grande struttura fatta anche di grandi "giga wall" prefabbricati che ospiterà la cosiddetta Giga Berlin factory di Tesla. Se fossimo solo pochi anni addietro, sapendo di un figlio dei primi anni Settanta che ascoltava (e ascolta ancora) i Nirvana sognando un mondo fatto di persone tutte possibili astronauti, stenteremmo a crederci noi stessi: che a ridosso della capitale della Germania, patria del ferro pesante, di Maggiolino e Porsche, arrivi nel 2020 un americano che produce in grande auto, elettriche. Apprezzatissimo da molti giovani e atteso dai lavoratori.