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Dopo una visita lampo nello scorso giugno Elon Musk arriva di nuovo in Italia invitato all'evento "Atreju" organizzato da Fratelli d'Italia ed intervistato dal giornalista Nicola Porro. Dopo un cospicuo ritardo rispetto al programma, Il boss di Tesla che è arrivato in compagnia del figlio, ha parlato per oltre 40 minuti toccando molti temi che riguardano la demografia in Italia, la transizione ecologica, l'industria e l'impatto sociale di queste trasformazioni, senza dimenticare l'intelligenza artificiale.
Il calo dei numero dei figli nel nostro Paese è stati più volte sottolineato da Musk in passato e anche in questo incontro il tema è tornato fuori quasi di continuo, secondo un sillogismo abbastanza ovvio: se non si fanno figli, non ci sarà una nuova generazione di italiani, e questo - ha sottolineato Elon - non è solo preoccupante socialmente, ma quando gli è stato posto il tema degli investimenti in Italia ha indicato che tra i vari problemi per un investitore c'è anche il tema della bassa natalità. "Chi lavorerà per me nella prossima generazione?". Il consiglio a tutti i leader e ai decisori politici è quello di promuovere ad ogni costo incentivi per la natalità, mossa intelligente e fondamentale. "E' un buon posto dove investire, ma per favore fate più italiani!"
Il tema dell'immigrazione che scalda l'Europa ma anche gi Stati Uniti è stato esposto come una delle possibili soluzioni al calo demografico, ma Musk non è d'accordo che si possa puntare su quello per compensare le poche nascite, benché sia storicamente chiaro che quando un Paese raggiunge un certo grado di industrializzazione e di benessere, il tasso demografico cala. Sta succedendo anche in Cina che perderà circa il 40% della natalità nella prossima generazione. L'immigrazione - ha proseguito Musk - è un fatto positivo purché non "cancelli" le culture di altri Paesi, nessuno vuole che l'Italia o la Francia spariscano. E ha sottolienato che per governare l'immigrazione "utile", cioè quella che porta ricchezza e diversità, va creata una "base" di legalità, che comincia dal sapere chi sta entrando nel tuo Paese, se è onesto e intende integrarsi.
Elon ha detto che forse ci sono persone che che hanno fatto più di lui per l'ambiente, ok le auto elettriche e tutto il resto, ma il CEO di Tesla ha anche affermato che certe azioni degli ambientalisti hanno passato il segno "E lo dico io che sono uno dei più grandi ambientalisti". Ha sottolineato che più che le parole è importante il fare, realizzare qualcosa e che le spinte estremistiche a difesa di queste posizioni sono arrivate troppo oltre. È chiaro che estrarre combustibili fossili e scaricare la CO2 in aria e nel mare sarà una pratica da fermare, ma il petrolio a breve e medio termine è ancora necessario, e quelli che predicono cambiamenti climatici a breve termine stanno esagerando. "Io sono più pragmatico: dobbiamo ridurre i miliardi di tonnellate che estraiamo dalla terra verso l'atmosfera ma non credo ci sia un rischio per la civilizzazione".
L'intelligenza artificiale AI è una delle nuove sfide per la civilizzazione. Più importanti sono il tasso di natalità (di nuovo) e potenzialmente la guerra nucleare ma l'AI è un elemento a cui bisogna prestare attenzione, è una lama da doppio taglio, sarà in grado di fare qualsiasi cosa ma non ha una coscienza. Sono parole di Elon, che, più intimamente, ha cominciato a chiedersi cosa sia una coscienza e a quale punto dell'evoluzione sia comparsa. Se osserviamo la fisica (Elon è un ingegnere e tende a speigare tutti i fenomeni secondo una logica scientifica) c'è il ciclo dell'idrogeno e del carbonio. Big Bang, universo in espansione, formazione della vita: questo si può creare su tutti i pianeti e gli asteroidi ma la coscienza, quella, è a quanto pare un fenomeno che per ora conosciamo come più unico che raro, l'ha definita "una candelina nell'universo". Su come questo ci guidi per gestire l'AI, però, ha risposto in modo vago, solo a favore di una regolamentazione per assicurarsi che sia vantaggiosa per compensare la carenza di beni e servizi, stando ben attenti a ciò che le si chiede.