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Ci verrebbe da dire “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Non sono le ore più semplici della sua carriera, quelle che sta vivendo adesso Elon Musk. Il patron di Tesla, infatti, è letteralmente preso tra due fuochi: da un lato, abbiamo lo spaventoso incidente del razzo Falcon 9 a Cape Canaveral, mentre dall’altro gli azionisti ed i mercati finanziari non vedono di buon occhio l’acquisizione di SolarCity da parte dell’azienda californiana produttrice di auto elettriche.
Il razzo vettore Falcon 9, progetto fondante del programma SpaceX di Musk, è collassato in Florida mentre erano in corso i test di pre-partenza. Ironia della sorte, il Falcon 9 ospitava al proprio interno un satellite realizzato e finanziato da Facebook, che avrebbe dovuto essere messo in orbita per sviluppare le telecomunicazioni nell’Africa sub-sahariana.
Sotto il profilo finanziario, poi, vanno registrati dei pesanti cali in borsa dopo il merging di SolarCity - un’operazione da 2.3 miliardi di euro – con il Nasdaq che ha fatto segnare un deciso -4% per Tesla e addirittura un -8% per l’azienda di San Mateo. Proprio su questo punto gli analisti vogliono fare chiarezza, dal momento che è emerso che lo stesso Musk già lo scorso febbraio era deciso ad acquisire SolarCity, ma avrebbe avuto bisogno di un aumento di capitale, fatto che poi si è verificato come giustificazione per sostenere la realizzazione della Model 3.
SolarCity, infine, non naviga in ottime acque, con una liquidità in costante calo, scesa del 50% nell’ultimo anno.