Elon Musk contro Bernie Sanders

Elon Musk contro Bernie Sanders
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Affondo del boss di Tesla contro il senatore democratico, che ha chiesto tasse più alte per i super ricchi d'America
17 novembre 2021

Ormai l'abbiamo capito: le tasse sono un nervo scoperto per Elon Musk.

Dopo le recenti vicende che lo hanno visto cedere azioni di Tesla, ora il magnate sudafricano carica a testa bassa il senatore democratico (ma socialista nell'animo, e questo negli USA per molti è fumo negli occhi...) Bernie Sanders, colpevole ai suoi occhi di aver proposto di innalzare l'aliquota fiscale a carico dei super ricchi.

I due, tra l'altro, non sono nuovi a scambi velenosi: ora Elon, da molti indicato come la persona più ricca al mondo (il suo patrimonio stimato è di oltre 300 miliardi di dollari) ha rivolto una serie di insulti a Sanders su Twitter dopo che il senatore del Vermont (e fiero rivale di Joe Biden alle ultime primarie democratiche) ha ripetuto la sua richiesta ai miliardari di pagare di più in tasse.

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In particolare, quando Sanders, 80 anni d'età, ha scritto: «È giusto pretendere che le persone estremamente ricche paghino la giusta quota di tasse», Musk ha replicato stizzito e poco elegantemente: «Mi ero dimenticato che fossi ancora vivo».

Musk, ricordiamo, ha ceduto azioni Tesla per quasi sette miliardi di dollari la scorsa settimana, dopo un sondaggio su Twitter per chiedere se dovesse vendere il 10% della sua partecipazione in Tesla per evitare di pagare imposte sui profitti non realizzati, ma secondo molti si è trattato di un coup de theatre ben orchestrato e da tempo pianificato; un po' come la scelta di ritirarsi a vivere in una casetta nel sud del Texas, lasciando la dorata California e scegliendo, guarda caso, uno stato dove non ci sono imposte sul reddito...

Al Senato americano in questi giorni è in discussione una proposta di legge sostenuta anche da Sanders, che prevede di tassare gli utili non realizzati di miliardari come Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Warren Buffett o lo stesso Musk, che detengono importanti quote azionarie nelle loro società, titoli tassati solo quando vengono venduti.

Se questo non accade, anche se il loro valore si moltiplica all'infinito il fisco non interviene; ed esistono molti meccanismi per sfruttare la ricchezza delle azioni senza venderle, per esempio fornendo i titoli in pegno alle banche in cambio di finanziamenti. 

È davanti a questi giochini,  che consentono di pagare tasse irrisorie pur essendo titolari di un patrimonio di miliardi di dollari, che Sanders nel recente passato ha definito “immorale“ la quantità di ricchezza accumulata dal fondatore di Amazon, Jeff Bezos, e dallo stesso Musk.

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