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«Sergio Marchionne non lascerà Fca prima del 2019. Aspettare l'approvazione dei risultati del 2018 vuol dire arrivare al 2019». Così ha detto John Elkann sulla nomina del prossimo ad del Gruppo nelle vesti di presidente di Exor, durante la conferenza stampa al termine dell'assemblea degli azionisti della holding controllante di Fiat-Chrysler che si è svolta al Museo Alfa di Arese.
«Il percorso di selezione per il suo successore avverrà all'interno, stiamo lavorando. Io non farò parte dei candidati alla carica di amministratore delegato», ha spiegato Elkann, che sempre a proposito di cariche ha avuto parole di elogio per il nuovo ceo di Alfa Romeo Reid Bigland, nominato ieri, ma anche per l'uscente Harald Wester: «Il lavoro fatto in questi anni da Wester ha permesso all'Alfa e a Maserati di produrre una gamma di auto importanti, ora entriamo in una fase dove bisogna sviluppare la presenza sul mercato. Bigland ha dimostrato capacità di gestire la presenza commerciale dei marchi, in particolare di Ram. Potrà dare un'accelerazione. Si apre una fase nuova per Alfa Romeo».
John Elkann ha anche gettato acqua sul fuoco a proposito delle accuse arrivate dalla Germania a proposito delle emissioni dei motori Diesel del Gruppo e della mancata partecipazione di Fca all'incontro convocato dal ministro dei Trasporti tedesco Alex Dobrindt: «Le autorità competenti per noi sono quelle italiane. Abbiamo agito in coordinamento con loro. Fca è stata molto chiara nelle sue posizioni, dicendo che i suoi veicoli sono pienamente conformi alla normativa europea e nella sua volontà di collaborare».
«Auspichiamo un maggiore coordinamento tra le autorità per capire chi omologa e quali sono i diversi adempimenti. Non siamo preoccupati perché le autorità lavorano nell'interesse dei consumatori. Il dialogo è aperto, siamo fiduciosi», ha aggiunto Elkann.