Elkann: «La strategia di Marchionne funziona. In otto mesi oltre 20.000 ordini per Maserati»

Elkann: «La strategia di Marchionne funziona. In otto mesi oltre 20.000 ordini per Maserati»
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John Elkann, è tornato a parlare di Fiat nel corso di una cerimonia tenutasi a Torino per il restauro del Faro della Vittorio fatto costruire da Giovanni Agnelli
13 settembre 2013

Il Presidente di Fiat, John Elkann, è tornato a parlare di numerosi argomenti relativi al marchio italiano nel corso di una cerimonia tenutasi presso il Comune di Torino per la firma del protocollo d'intesa con lo stesso al fine di restaurare il Faro della Vittorio fatto costruire dal senatore Giovanni Agnelli nel 1928.

In merito allo stabilimento di Mirafiori, il Presidente di Fiat ha dichiarato:  «Con l'investimento annunciato per Mirafiori abbiamo confermato il nostro impegno per Torino».

A riguardo della strategia del Gruppo, Elkann ha aggiunto: «La strategia che Marchionne ha delineato, puntando sui segmenti ad alto valore aggiunto, sta dando i primi frutti: in soli otto mesi sono stati oltre 20.000 gli ordini raccolti da Maserati. E il riscontro che abbiamo avuto a Francoforte è il segno che stiamo andando nella giusta direzione».

In relazione agli investimenti effettuati in Italia, il Presidente di Fiat ha precisato che «nulla di quello che è accaduto in Fiat negli ultimi anni sarebbe stato possibile se non accettando davvero la sfida del cambiamento. Uno stabilimento fermo da sei anni (Grugliasco, ndr) viene completamente trasformato e modernizzato. Grazie all'impegno di tutti, le linee di assemblaggio riprendono vita per produrre due nuovi modelli Maserati, destinati ai mercati di tutto il mondo. Dall'inizio dell'anno, quando il Giovanni Agnelli Plant è stato inaugurato e ha ricominciato a girare a pieno ritmo la produzione è andata crescendo e con essa il numero di lavoratori impegnati».

Elkann ha poi espresso l'auspicio che il restauro del Faro della Vittoria a Torino «possa diventare non solo un modello di concreta collaborazione tra il pubblico e il privato ma anche uno strumento per avviare una fase nuova per Torino».

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