Elkann: «Fiat. In Italia? Una presenza sempre più forte»

Elkann: «Fiat. In Italia? Una presenza sempre più forte»
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Anche se sede legale e fiscale saranno in Olanda e Gran Bretagna Fiat avrà una presenza sempre più significativa in Italia. A prometterlo è John Elkann in occasione della presentazione a Renzi della Renegade
28 luglio 2014

La presenza di Fiat Chrysler Automobiles in Italia «sarà sempre più forte». Parola del Presidente John Elkann che, con Sergio Marchionne, presenta al premier Matteo Renzi la Renegade, primo modello nella storia del marchio Jeep costruito in Italia.

Con i vertici del Lingotto, a Palazzo Chigi, ci sono anche tre operai della fabbrica di Melfi, dove, dopo le pre-serie, nelle prossime settimane partirà la produzione del piccolo SUV che da settembre sarà venduto in più di 100 Paesi nel mondo, inclusi gli Stati Uniti.

«Il 26 settembre andrò a Detroit e poi sarò a Melfi», annuncia il Presidente del Consiglio. «A Detroit - spiega - dirò che siamo orgogliosi di essere italiani in America. A Melfi dirò che noi italiani siamo più bravi. Mi hanno illustrato la qualità di questo straordinario investimento che porta per la prima volta un marchio americano a essere prodotto in Italia. E' una grande gioia che la Jeep sia prodotta a Melfi».

«Siamo molto orgogliosi di essere qui - afferma Elkann - di far vedere quello che stiamo facendo, dimostrare come Fiat Chrysler avrà una presenza sempre più forte in Italia».

La Renegade è un anticipo del piano presentato a Detroit, che coinvolgerà tutti gli stabilimenti italiani e la produzione di un modello Jeep nel nostro Paese diventa il segno tangibile dell'integrazione tra Fiat e Chrysler, dei suoi effetti positivi per l'Italia, più volte sottolineati dai vertici del Gruppo.

Soddisfatti i tre operai, due uomini e una donna, dello stabilimento lucano, dove sarà prodotta anche la 500X che verrà presentata al Salone dell'Auto di Parigi all'inizio di ottobre. Parlano di «una occasione importante di rilancio» che porta a Melfi «nuova linfa, nuova vita»: «siamo carichi di entusiasmo, ora pensiamo che ce la faremo», dicono a nome dei 5.941 dipendenti della fabbrica.

«E' cambiato il modello di auto, il presidente del Consiglio, ma i rituali si ripetono», ironizza Michele De Palma, coordinatore nazionale del settore Auto per la Fiom, che chiede al Governo «di convocare un tavolo per il rilancio dell'auto, dell'indotto e della componentistica».

La svolta storica è alle porte: tra una settimana, dopo 115 anni, Fiat non avrà più la sede in Italia, ma sposterà quella legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna.

Mercoledì prossimo il Consiglio di Amministrazione si riunirà per l'ultima volta al Lingotto (il prossimo sarà a Londra, dove giovedì è convocato quello di Cnh Industrial) per approvare i conti del secondo trimestre e della prima metà dell'anno: «numeri alla grande, in linea con le attese», ha anticipato Marchionne. Giovedì ci sarà invece l'ultima assemblea italiana, quella che darà il via libera all'integrazione con Chrysler.

Fonte: Ansa

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