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Questo weekend tutti i cittadini italiani saranno chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo. Sul tavolo, ad oggi, ci sono tematiche molto importanti tra cui quello della mobilità e delle politiche ambientali e con l’occasione delle elezioni europee abbiamo indagato tra i vari schieramenti politici e i loro programmi quali sono le proposte e gli obbiettivi
Il programma completo del gruppo si può leggere qui . "La transizione energetica a favore dell'ambiente non solo è necessaria per salvare il pianeta, ma rappresenta anche un’opportunità per cittadini e imprese. Pensiamo che vada riformato tutto l’impianto del “Green deal”. Sappiamo che molti obiettivi in esso contenuti non sono materialmente raggiungibili e alcune delle normative approvate (ad esempio le Case Green) risultano insostenibili finanziariamente. Riteniamo che ogni misura debba essere rivista alla luce di una serie di analisi di impatto tecnologicamente neutrali, corredate da una chiara indicazione delle fonti di finanziamento. Per ciò che riguarda la produzione elettrica, va garantito pari sostegno normativo e finanziario a tutte le tecnologie a bassa emissione, incluso il nucleare della migliore tecnologia oggi disponibile. Deve rinascere una politica industriale comune, sostitutiva degli strumenti nazionali. che stanno danneggiando il mercato unico. La politica industriale comune dovrà avere un capitolo relativo alla sicurezza degli approvvigionamenti.
Il Partito Popolare Europeo (Forza Italia) ha una lista di dieci "priorità" e al 5° posto recita "Difendere la casa, la proprietà e l'auto". Il riferimento non è ai furti, ahimé sempre più frequenti, ma la tutela della filiera dell’automotive. L'idea è quella di sostenere le imprese italiane che hanno visto smantellata la loro capacità produttiva compresa la rete di fornitori italiani, dopo quelle che vengono definite come le follie ideologiche sostenute dalla sinistra. Favorevoli anche a garantire incentivi per motori endotermici di ultima generazione per consentire una consistente riduzione delle emissioni di carbonio. Deve valere un principio di neutralità tecnologica e decarbonizzazione. "Difendere la libertà di innovare delle nostre imprese senza imporre dall’alto scelte dannose per i cittadini (il riferimento è alle elettriche) e invece sostenere lo sviluppo di carburanti alternativi, tecnologie a idrogeno e nuovi sistemi di alimentazione per veicoli (Carburanti CO2 neutri inclusi anche biofuel e e-fuel)".
Il Green Deal già ratificato dall'Europa (riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e azzeramento nel 2050) è al centro del programma, che in sostanza conferma tutto quanto già sappiamo sul phase-out delle auto termiche, pur prendendo atto che "il Gruppo S&D riconosce che sono in gioco complessi fattori economici, sociali e politici che devono essere presi in considerazione. Sosteniamo una transizione giusta che bilanci la necessità di ridurre le emissioni di carbonio con quella di proteggere i posti di lavoro e garantire l'equità sociale. Questo approccio prevede investimenti in tecnologie e industrie sostenibili, il sostegno ai lavoratori e alle comunità interessate dalla transizione, nonché la promozione di un processo decisionale più democratico e partecipativo"
Fratelli d'Italia vuole portare al futuro Parlamento Europeo lo slogan "Fare meno, fare meglio", meno centralismo, e in sostanza limitare il peso amministrativo e burocratico derivante dalle normative UE, in particolare per le micro, piccole e medie imprese. Uno dei punti si esprime chiaramente a proposito delle auto: "Cancellare il blocco alla produzione di auto a motore endotermico dal 2035: rilanciare il settore automotive secondo il principio di neutralità tecnologica, investendo su tutti i carburanti alternativi e non soltanto sull’elettrico, e sviluppare la filiera dei biocarburanti tutelando le imprese dell’indotto. Un bella retromarcia rispetto ai programmi del Green Deal, che è stato definito come "eco-follia dettata da approcci ideologici, obiettivi irraggiungibili e oneri sproporzionati per cittadini e imprese".
Posto che lo slogan della Lega per queste elezioni è "Più Italia, Meno Europa", alla nostra indagine risponde l’On. Isabella Tovaglieri, già eurodeputata e membro della Commissione per l’Industria, la ricerca e l’energia, che ha dedicato la sua campagna alla salvaguardia dei motori endotermici.
Sul tema delle auto elettriche cinesi e della concorrenza con le aziende europee, Tovaglieri riconosce che "L'industria del Vecchio Continente è ancora agli esordi e non potrà mai essere competitiva se il suo sviluppo viene bloccato sul nascere dalla concorrenza sleale dei cinesi, che utilizzano aiuti di Stato e energie fossili in grande quantità. La Commissione Europea si è mossa, e sta valutando l’introduzione di dazi sui veicoli elettrici. e non basta far slittare la data del 2035, la Lega punta alla sua definitiva cancellazione nel 2026, alla revisione del Regolamento. E questo perché la rete di ricarica è insufficiente e moltissime famiglie non possono permettersi di acquistare un costoso veicolo elettrico, In più la riconversione forzata dell’industria minaccia il lavoro di 70 mila addetti solo in Italia. Se l’Europa si fosse fatta guidare dalla concretezza e dal buonsenso - dice Tovaglieri - invece che dall’estremismo green, avrebbe fatto scelte meno miopi e più lungimiranti: non si può puntare su una sola tecnologia perché non abbiamo la possibilità di sostenere una mobilità esclusivamente elettrica. È stato un errore non investire anche nei biocarburanti che in alcuni Paesi, come l’Italia, rappresentano una tecnologia già sviluppata, che consentirebbe di continuare a far circolare le auto tradizionali e salvare il motorismo storico. Anche l’idrogeno dovrà entrare nel paniere energetico per la mobilità".
Il vastissimo programma elettorale del movimento 5 Stelle ha alcuni punti che toccano la decarbonizzazione. In particolare leggiamo che "L’obiettivo numero uno dell’Unione europea è quello dell’elettrificazione dei trasporti pubblici e privati. La mobilità elettrica è irreversibile in virtù del regolamento approvato nella scorsa legislatura sul divieto di immatricolazione delle auto inquinanti a partire dal 2035. Le automobili a diesel o benzina acquistate prima del 2035 potranno ancora circolare, e sarà consentito vendere auto usate con motori endotermici. Tuttavia, l’obiettivo europeo è quello di eliminare progressivamente questi veicoli dalla circolazione per lasciare spazio alle auto non inquinanti, mirando a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e a migliorare sensibilmente la qualità dell’aria nei centri abitati. Va sottolineata l’esigenza di ridurre il numero di auto private, soprattutto nei centri urbani. Bisogna garantire una rete di ricarica capillare e uniforme per le auto elettriche, con un sistema unico trasparente e di facile gestione per l’utilizzatore". In sostanza vengono confermati gli obbiettivi dati dal precedente Parlamento senza modifiche, promuovendo anche uno sforzo per promuovere l'uso della bicicletta.
Il programma del gruppo dei Verdi europei cui fanno capo gli italiani di Europa Verde è ovviamente tutto incentrato sui temi dell'ambiente con un programma (in inglese) molto articolato. In effetti hanno titolo per essere più addentro alle tematiche ambientali con il risvolto non indifferente dei trasporti privati. Sul tema dell'energia, per cominciare, no agli investimenti nel gas e nel nucleare, si alla riduzione coercitiva del peso delle auto e una proposta di destinare l'1% di tutto il Pil europeo (circa 145 miliardi di euro) alla transizione climatica per realizzare programmi ancora più ambiziosi del Fit for 55. Un punto che potrebbe interessare le auto di importazione è l'istituzione di una carbon tax basata sulle emissioni di CO2 originate da tutti i prodotti che entrano nell'Unione Europea (in particolare le plastiche, ma anche le auto) sulla falsariga di ciò che già sta facendo autonomamente la Francia. L'obbligo di vendere solo elettriche del 2035 non è visto come la soluzione definitiva del problema: occorre incentivare molto di più il trasporto pubblico e creare un mercato delle elettriche di seconda mano più a buon mercato dalle flotte corporate.