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Niente scoppi, ma vapore come accadeva un paio di secoli fa con i treni. Solo che il vapore arriva dalla polvere di magnesio, che viene bruciata all’interno di una fonte di calore. A questa soluzione è arrivato l’ingegnere francese Larqui, partendo da una certezza: il magnesio è una delle sostanze più abbondanti sulla crosta terrestre. Il motore a cui ha pensato Larqui è progettato per racchiudere una fiamma che brucia, appunto, polvere di magnesio, fino a produrre una forza che a sua volta mette in movimento i pistoni all’interno del cilindro. Ma non per muoversi, bensì per ricaricare la batteria del vero motore, che è quello elettrico. “Si tratta – spiega l’Ansa - di un sistema ibrido dove l'unità termica a magnesio ricarica una piccola batteria che a sua volta alimenta il motore elettrico che fa avanzare il veicolo”. “Se l'efficienza complessiva del riciclaggio è del 99% - spiega Laraqui - la stessa massa di combustibile può essere riutilizzata 100 volte. La polvere con cui far viaggiare l'auto può quindi essere riciclata molte volte prima di dover ricorrere a magnesio estratto dal terreno o dall'acqua salata per integrarlo. La prima sfida è mettere a punto il sistema di filtrazione completo per recuperare le particelle per il riciclaggio. Il magnesio non è un metallo raro, non sarebbe più costoso di un pieno di benzina e molto più economico dell'idrogeno".