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Italiani brava gente, anche in tema di mobilità alternativa? A leggere i dati riportati da una ricerca di Areté, sembrerebbe proprio di sì: la stragrande maggioranza del campione interpellato, con percentuale vicina al 90%, infatti si è dichiarato disponibile ad acquistare una vettura elettrica o ibrida, anche se questo significasse spendere di più rispetto ai veicoli tradizionali.
La diffidenza maggiore verso queste alimentazioni resta legata al prezzo e, per l’elettrico, alle tradizionali incertezze sulle batterie, vale a dire tempi di carica, disponibilità di colonnine, autonomia reale.
La ricerca “Vetture ibride ed elettriche, cosa ne pensate?”, condotta a novembre da Areté, azienda specializzata nella consulenza strategica fondata da Massimo Ghenzer, ha coinvolto un panel di oltre 500 persone di tutte le regioni, nel 70% dei casi uomini, e con età compresa per il 47% dei casi tra 30 e 44 anni, per il 43% tra 45 e 60 e per il restante 10% over 60.
I risultati sono interessanti: malgrado resti bassa la conoscenza dei motori elettrici ed ibridi (solo il 32% conferma di aver guidato almeno una volta un’auto ibrida e il 23% è stato al volante di un’elettrica), due su tre si dicono disposti a pagare fino al 10% in più rispetto ai veicoli con motore solo termico.
La propensione all’acquisto deriva da motivazioni di carattere sociale («per non inquinare»), ma anche la leva economica costituisce una componente essenziale, in particolar modo per il risparmio sul carburante (indicato dal 33% del campione), l’utilizzo degli incentivi (13%), la possibilità di non pagare il bollo (5%), i saving sulla manutenzione (5%), il mancato pagamento del parcheggio sulle strisce blu (3%).
C’è dal colmare un gap di conoscenza: oltre il 50% degli intervistati ammette di conoscere poco o per nulla le caratteristiche di un’auto ibrida e le differenze tra versioni full, mild e plug-in: proprio per questo, quasi tutti ritengono un test drive determinante per confermare la decisione di acquisto e per farlo sono pronti a recarsi in concessionaria (88%) o ad attendere presso il proprio domicilio (12%).
Altro capitolo riguarda le modalità di acquisto delle vetture elettriche: cresce l’interessa verso i canali meno tradizionali, con oltre la metà del panel pronta a richiedere un finanziamento, il 6% ad attivare un contratto di leasing e ben il 15% a servirsi delle soluzioni offerte dalle società di noleggio, soluzione che mette al sicuro da problemi dovuti al cambio di paradigma e consente di evitare significativi immobilizzi di capitale.
«I dati della nostra survey - sottolinea Massimo Ghenzer - evidenziano un mercato pronto alla svolta ibrido-elettrica, anche se la conoscenza delle tipologie di vetture ibride resta bassa. Per promuovere in modo efficace la loro diffusione nel nostro parco circolante sarà necessario rivedere e ampliare in modo sostanzioso le politiche di incentivo per questi veicoli».