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Nuova frenata per la domanda petrolifera italiani, che segna -16% rispetto al novembre 2019 e riflette con precisione gli effetti delle disposizioni del Dpcm sanitario del 3 novembre, quello con le regioni a colori che era stato emanato per fronteggiare la seconda ondata dell’epidemia. Benzina e gasolio insieme mostrano un calo del 17,7%, soprattutto per l'entrata in zona rosse e arancione di diverse Regioni a forte mobilità che, sommate insieme, lo scorso anno avevano rappresentato il 75% dei carburanti venduti in Italia.
I consumi petroliferi di novembre, che ammontano a circa 4 milioni di tonnellate, con un decremento del 16% (766mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2019, riflettono integralmente gli effetti delle disposizioni del Dpcm del 3 novembre.
I consumi di carburanti autotrazione (benzina + gasolio), con un giorno lavorativo in più, sono risultati pari a 2 milioni di tonnellate, di cui 0,4 milioni di benzina e 1,6 milioni di gasolio, con un decremento del 17,7% (430mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso mese del 2019. A pesare sui consumi di carburanti è stata l'entrata in zona rossa inizialmente di quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Valle D'Aosta e Calabria) e successivamente di altre tre regioni (Campania,Toscana e Provincia autonoma di Bolzano).
Complessivamente, le zone rosse e arancioni hanno infatti rappresentato il 75% dei volumi dei carburanti erogati sul territorio nazionale nel 2019. A ciò va aggiunta la riduzione dei consumi anche nelle zone gialle dovuta alle limitazioni a diverse attività commerciali e ai divieti di spostamenti in specifiche fasce orarie. La benzina totale ha mostrato un calo del 27,1% (-151.000 tonnellate), analogo l'andamento della benzina venduta sulla rete (-27,7%), sempre rispetto a novembre 2019; il gasolio autotrazione evidenzia un decremento del 14,9% (-279.000 tonnellate), mentre il gasolio venduto sulla rete una flessione del 23,1%, in conseguenza di un andamento meno negativo del gasolio extra-rete usato soprattutto per il trasporto merci (-7,6%).
Per il mese di dicembre, le compagnie stimano un calo dei volumi complessivi rispetto al 2019 sullo stesso ordine di grandezza di quello di novembre, confermando la flessione attesa su base annua superiore ai 10 milioni di tonnellate (-17%). Il calo sarebbe invece evidentemente più ampio nel caso fossero introdotte misure più incisive nell'ultima parte di dicembre.