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Un diagramma pubblicato da EEA (Agenzia Europea per l'Ambiente) riporta le fonti di produzione del particolato (nelle due forme PM10 e PM 2.5) nei 28 Paesi membri della UE.
Rappresenta lo studio ufficiale cui fare riferimento quando si parla di inquinamento. Nella tabella sono indicate le varie fonti, calcolate come media annua.
Quindi, nella situazione attuale, mentre è certo che la fonte "Traffico stradale" è uguale o inferiore alla influenza che ha nei mesi estivi, è altrettanto certo che in tutta Europa, nei mesi invernali, il fattore "Residenze private" , cioè quello che comprende il riscaldamento domestico, valga il doppio della media annuale.
Se vi soffermate a valutare il contributo denominato "Traffico stradale" , appunto, vedrete come valga il 10-11% del totale (se il totale fosse costante tutto l'anno). Ma certamente d'inverno questa percentuale scende perché sale quella dovuta al riscaldamento domestico.
Inoltre include tutti i tipi di trasporto su strada (merci, autobus, vetture a benzina e diesel, moto e motorini) di tutte le categorie presenti nel parco circolante.
Se volessimo indicare in questa frazione il contributo dei diesel Euro 6 (ma anche Euro 4 ed Euro 5) non ci riusciremmo, perché sono quote assolutamente insignificanti rispetto al resto.
Bisogna aggiungere che se gli amministratori hanno utilizzato i limiti di omologazione per dimostrare il contributo dei diesel alla produzione del particolato, hanno dimostrato la loro scarsa dimestichezza con i laboratori: oggi il FAP riduce praticamente a zero la emissione di particolato (in peso e in numero), al punto che il problema non esiste più (se non nella mente di qualche ambientalista talebano).