Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
In un momento, come quello attuale, in cui la salute degli individui è legata a un virus che fa passare tutto il resto in secondo piano, rimane intatta l'importanza di trattare i temi ambientali, quantomeno sotto il profilo politico ed economico.
Una delle questioni in primo piano che riguarda tutta l'industria dell'automotive è la transizione all'elettrico. Il ragionamento qui riguarda i ritardi dei piani delle Case nel portare avanti questo processo di elettrificazione delle rispettive produzioni per via della diminuita disponibilità di batterie dovuta ai ritardi e agli stop imposti alle società che ne producono, la maggior parte delle quali hanno sede in alcuni dei Paesi più colpiti dal Coronavirus, Cina e Corea del Sud in testa.
Tanto per avere un ordine di grandezza, la crescita stimata del 20 per cento nella domanda di batterie per uso automobilistico sarà pesantemente ritoccata al ribasso, verosimilmente anche di una decina di punti percentuali.
Nei prossimi mesi, pertanto, la difficoltà di trovare sul mercato automobili elettriche o ibride potrebbe costringere i potenziali acquirenti a orientarsi su quelle con motore tradizionale.
A sua volta - ammesso e non concesso che le emissioni delle auto abbiano un ruolo così decisivo nell'aumento di CO2 e degli altri inquinanti nell'aria - alcuni analisti prevedono che potrebbe diventare problematico per i costruttori rispettare gli obiettivi europei sulle emissioni in vigore dal primo gennaio di quest'anno, proprio grazie alla mancata immissione sul mercato di auto zero emission.
Quale scenario potrebbe dunque configurarsi? Per il momento è soltanto una nostra supposizione: sulla falsariga della richiesta del Parlamento di escludere dal deficit le spese per il Coronavirus, e sull'intento da parte dell'Ue di sospendere il patto di stabilità, potrebbe anche succedere che l'Europa decida di ritoccare i limiti sull'inquinamento e, in aggiunta o in alternativa, sospendere le multe alle Case che, per le ragioni spiegate poco fa, non riuscissero a far rientrare le rispettive produzioni entro quelli stabiliti.