Ecco il primo super-SUV Ferrari con motore V12 by Maranello e sospensioni da Jeep americana [gallery]

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Con incredibile anticipo è già uscito dalle officine il mostro che cerca di unire doti versatilità Jeep e sportività Ferrari: colorato di verde anziché rosso ha il 4x4 fisso e un look tagliato che mixa una vecchia Citroen al carro della famiglia Addams, però… Il Cavallino è sempre il Cavallino
14 aprile 2020

È visibile in foto, nei dettagli, gira anche su strada e i tedeschi se lo sono ampiamente analizzato, anche smontato. È il primo “supersuv” a marchio Ferrari. Parente del concept Purosangue (175)? Mica tanto, questo è parente della Jeep Wagoneer.

Sì perché la storia che ci ha mostrato (vedi link e i molti articoli) molte Ferrari Special e One-Off per clienti pretenziosi, ha invece negato a un milionario americano (il signor Harrah) la sua edizione dedicata da Maranello. Pare che il boss dei casinò e collezionista di auto volesse per lui una Ferrari “buona anche fuoristrada” già a inizio anni Settanta, ma da Maranello non lo hanno accontentato.

Poco male, se si hanno ingegno e risorse, ecco il sogno impossibile divenire realtà. Bello, funzionale? Di certo singolare e nemmeno così mostruoso da fuori come farebbe pensare l’idea di mettere insieme Ferrari 365 GT (2+2 del 1969) e Jeep Wagoneer (del 1970). Una specie di Ferro-Jeep, o meglio Jerrari, secondo le etichettature usate (con tanto di Cavallino ma non su scudo).

Telaio, trazione 4x4, assali, freni e gran parte della meccanica “from Jeep USA”. Motore V12 4.4, adattato (ovvero peggiorato) e gran parte della carrozzeria, sono invece “da Maranello senza amore” visto il massacro di asportazione e correzioni varie. Dal punto di vista della dinamica, forte di buona accelerazione e ripresa, non pare siano state eccellenti le risposte degli assi rigidi.

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Sdoppiamente FUV

Con il passare degli anni l’opera di realizzazione per l’inedito SUV Ferrari Jeep, che nulla ha a che fare con il FUV lanciato da Marchionne, ha poi portato ad averne due, di Jerrari, forse cercando di migliorare le pecche del primo esemplare: uno molto Jeep anche da fuori con però il V12 italiano sotto al cofano, l’altro più succoso nel look, che vediamo ancora oggi in foto gallery, è la trasformazione del primo modello.

Poi finita in Germania, la vettura ha lasciato il V12 Rosso nel modello "gemello" donando spazio ad un motore V8 Americano (visibile con il più misero carburatore singolo per tutti per quei cilindri, rispetto alla più raffinata tradizione Ferrari).

Avendo perso il motore V12, questo SUV con mezza carrozzeria GT Ferrari e il V8 americano a testa rossa, pare non sia quotato neanche troppo: poco oltre i 25K gli euro spesi per portarlo in Europa. Ancora troppi, per non essere stabili alle alte velocità e sentirsi dire "che americanata!" forse, ma i loghi e il muso, il portachiavi... Sono con Cavallino.

 

OMF

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