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Osamu Suzuki, una figura addirittura leggendaria dell'industria automobilistica giapponese e presidente di Suzuki Motor Corporation per oltre quattro decenni, è deceduto il 25 dicembre 2024 all'età di 94 anni.
Era nato il 30 gennaio 1930 a Gero, nella prefettura di Gifu, Suzuki e ha iniziato la sua carriera in banca. Nel 1958 sposò Shoko Suzuki, nipote del fondatore della Suzuki Motor Corporation, Michio Suzuki, adottando il cognome della famiglia, una pratica comune in Giappone in assenza di un erede maschio. Entrato in azienda nel 1958, Suzuki scalò rapidamente le gerarchie, diventando presidente nel 1978. Durante la sua leadership, l'azienda si espanse oltre il mercato domestico delle minicar, introducendo modelli di successo come la Suzuki Alto nel 1979 e formando alleanze strategiche con General Motors nel 1981.
Era diventato molto famoso anche per il suo grande rifiuto di allearsi con la Volkswagen nel 2009, ma in carriera prese anche decisioni storiche come l'investimento nel nascente settore automobilistico indiano negli anni '80, di cui oggi Suzuki detiene oltre il 40%. La partnership con Maruti Udyog Limited portò alla creazione di Maruti Suzuki, che divenne rapidamente un punto di riferimento in India, contribuendo a trasformare il paese in un importante hub automobilistico.
Osamu Suzuki mantenne una gestione parsimoniosa e innovativa dell'azienda. Era noto per la sua attenzione al risparmio, adottando misure come l'abbassamento dei soffitti delle fabbriche per ridurre i costi di climatizzazione e viaggiando in classe economica anche in età avanzata.
Nel 2016, all'età di 86 anni, cedette la posizione di CEO al figlio Toshihiro Suzuki, rimanendo presidente fino al 2021 e continuando a servire come consigliere fino alla sua morte. La scomparsa di Osamu Suzuki rappresenta la fine di un'era per Suzuki Motor Corporation e per l'industria automobilistica globale, lasciando un'eredità di innovazione e crescita nei mercati emergenti e un impegno a 360° in tutto il mondo con le auto, le moto, i motori marini.