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Dopo averne parlato con anticipo e poi dato i primi dettagli, di stile e tecnica a livello base, ecco anche la prima impressione dal vivo per la nuova Hyundai Bayon. Un Crossover compatto da soli 4,18 metri di cui sappiamo quasi tutto oggi, avendolo toccato con mano a Milano (video anche su YT). Tranne il prezzo ufficiale su listino. Un dato importante che avremo tra poco, visto che nel mese di maggio Bayon sarà in consegna nelle concessionarie Hyundai italiane. Per rivaleggiare non solo contro i noti modelli francesi di segmento (2008, C3 Aircross e Captur ad esempio) ma anche con i futuri modelli Stellantis quali la possibile Fiat Punto Cross e, minimamente, con le versioni di accesso gamma Alfa Romeo Brennero (o Milano, che sarà).
Hyundai Bayon la “prende sul leggero” nel senso non solo dell'ibrido, ma anche dell'impegno economico. Visto che si tratta di modello inedito ma volutamente orientato al costo. Quindi senza spina, senza particolari pretese prestazionali e che si posiziona in gamma Hyundai sotto alla più ricca Kona. Bayon è un B-SUV che non punta a soddisfare esigenze particolari, per via di un pianale che ospita l'ibridazione solo a 48V con trazione sempre solo anteriore e potenze limitate. L’ambizione della Casa è però conquistare un'ampia fascia di utenza europea, che non vuole spendere troppo, ma che gradisce comodità rialzata in misura compatta e funzionale. Bayon infatti sfiora quasi i 18 cm da terra ed è vettura spaziosa, oltre che palesemente nuova.
Nei suoi 4,18 metri ha un bell'impatto da Crossover moderno, nulla da dire. Dichiaratamente Hyundai del nuovo corso, con una griglia estesissima, nella parte bassa e dei profili neri che circondano ovunque pur senza essere minimamente fuoristradista. Bayon è pensato in Europa e per l’Europa, lo si approccia con curiosità e impressiona per i gruppi ottici.
Non i sottilissimi anteriori, con elementi separati a corredo, ma i posteriori con quella forma a cuneo. È la medesima di tutto il profilo del portellone. Una cintura alta che non lascia tanta visibilità dagli angoli dietro, ma sposata a quel profilo sporgente di forte impatto. Perché per fortuna dei “reazionari” un modello senza spina come Bayon, nato oggi, andrà avanti ancora un po' dentro a forma modernissima e volendo bicolore, piena di superfici nere. I cerchi sono fino a 17 pollici, due soli gli allestimenti con quell'etichetta 48 Volt che compare nei modelli Mild.
Lo spazio, buono rispetto agli ingombri con passo a 2.58, qui è uno dei pregi. Specie davanti, ma come detto non ci sono materiali ricchi e finiture di livello superiore a vista, anzi. L'assemblaggio è onesto e le plastiche abbastanza “sensibili”. Davanti anche chi sia altro più di 1.90 trova seduta decorosa, mentre dietro al netto della superficie un po' chiusa, stanno meglio quelli entro 1.85 circa e le dotazioni scendono.
Sono però coerenti al target, anzi ci si può meravigliare della connettività Apple e Android senza fili, mentre il Touchscreen a sbalzo è da 8 oppure 10 pollici. Per il resto i comandi sono semplici, un po' affollati, un po’ alla coreana con elementi separati per la climatizzazione nella parte bassa (tutto similarmente a i20). Meritevole il vano bagagli. Sia per il volume assoluto che va da 411 a 1205 litri (ma scende con la batteria dell'ibrido leggero posta sul fondo) sia ma per la cappelliera che si può far scorrere senza necessità di estrarla in certe occasioni.
La tecnica di Bayon vede poche prelibatezze, con trazione anteriore, sospensioni indipendenti solo davanti e un cambio che però è in tre varianti: manuale a 5 o 6 rapporti, intelligente volendo (6iMT) oppure doppia frizione 7DCT automatico. I motori del lancio sono solo due: 1.2 8 valvole da 84 cavalli, aspirato, oppure tre cilindri 1.0 da 100 cavalli. Il piccolo turbo a iniezione volendo è anche ibrido a 48V. Sicuramente quello più succoso, non tanto nella versione con cambio automatico che non sposa sempre questo target di cliente, ma con il manuale “intelligente” che ha una frizione elettro-attuata capace di scollegarsi.
Liberando quando si può in rilascio il motore dalla trasmissione per risparmiare qualcosina sia in emissioni sia in consumi (non dichiarati a oggi). I sistemi elettronici sotto al cofano di Bayon sono quasi tutti del gruppo coreano, con Mobis. Il resto della tecnologia di bordo arriva come per altre piccole di Hyundai dallo stabilimento turco senza particolari chicche, ma buoni sistemi ADAS. Tra questi il cruise attivo che nella versione più ricca di Bayon integra funzioni combinate al navigatore, connesso.
Bayon arriverà in Italia nel mese di maggio, con listino prezzi da confermare ma sicuramente intorno ai 19.500 euro massimo, per accesso gamma (anche se all'estero alcune nazioni lo quotano addirittura qualcosa meno).
Dai noi il 1.0 beneficerà di una parte degli Ecobonus, con rottamazione, facendo calare il prezzo che sfruttendo eventuali promozioni renderebbe Bayon tra i modelli novità 2021 più appetibili economicamente.
Due sole le versioni, mentre più avanti è atteso il 3 cilindri da 120 cavalli, sempre 48V che sposa meglio il cambio DCT. Sulle pagine della sezione Prove di automoto.it arriverà poi l’articolo con impressioni di guida e consumi, per poter confrontare Bayon con modelli rivali, incluso Ford Puma. La garanzia di Bayon è la classica 5 anni a Km illimitati di Hyundai.
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