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Esplosione nello stabilimento di Toyota Material Handling a Bologna: secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, un compressore è saltato in aria nel capannone dell'azienda di movimentazione merci, causando la morte di due persone. Lo scoppio ha infatti generato il crollo di un pilastro e successivamente di parte della struttura. Una delle due vittime, tra i feriti più gravi, è spirata prima dell'arrivo in ospedale. In totale sono state ricoverate undici persone, di cui una in codice rosso.
Dei feriti, otto sono stati trasportati all'Ospedale Maggiore di Bologna, tre all’ospedale di San Giovanni in Persiceto e una in quello di Bazzano. Tempestivo l'intervento del personale sanitario, con un elicottero, sette ambulanze, due automediche, un mezzo per le maxi-emergenze e un mezzo di coordinamento. Sul luogo dell'esplosione è accorso anche uno psicologo, per assistere i familiari delle persone coinvolte nello scoppio. Una lavoratrice interinale dello stabilimento a dichiarato al Fatto Quotidiano che per il giorno successivo all'esplosione era in programma uno sciopero in merito alla sicurezza della fabbrica.
"Io sul momento ho pensato che fosse un terremoto - ha spiegato la lavoratrice -. Il botto è stato troppo forte, abbiamo pensato a una batteria esplosa. È andata via la corrente, c’è stato un botto fortissimo, siamo corsi tutti fuori: ci hanno detto che c’era odore di gas e di scappare tutti, siamo scappati in strada e poi ci hanno portati in mensa”. Toyota Material Handling, azienda produttrice di carrelli controbilanciati elettrici, montanti e translator, consta di 850 dipendenti, una forza lavoro aumentata negli ultimi anni grazie alla produzione di carrelli elevatori.