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Il weekend in terra tedesca ci ha confermato la grande spettacolarità di questo DTM: quanti sorpassi, quante battaglie, con “sportellate”, testacoda e altro ancora. La regia aveva solo l’imbarazzo della scelta e io ed Emiliano ci siamo divertiti molto a commentarla Live per voi appassionati.
Se René Rast continua a dire nelle interviste che è “rimasto senza parole” per quello che è riuscito a fare in questo ottavo round della stagione, noi siamo ancora più sbalorditi per l’impresa che ha compiuto il campione in carica.
Il fuoriclasse dell’Audi ha fatto davvero la storia: nessuno da quando è stato introdotto il format a due gare è mai riuscito a vincere due gare dopo aver conquistato entrambe le pole position. Rast ha portato a casa ben 56 punti e si ritrova al terzo posto in campionato a 57 lunghezze dal leader Gary Paffett e considerato che ci sono ancora ben 112 punti disponibili, fino all’ultima gara di Hockenheim ci aspetta una battaglia a dir poco entusiasmante.
E pensare che fino alla decima gara della stagione non era riuscito nemmeno a salire sul podio una volta, poi dopo la vittoria in Gara 2 a Zandvoort è cambiato tutto e i numeri parlano chiaro: 23 punti nelle prime nove gare e poi ben 126 nelle ultime sette.
Le modifiche al regolamento non avevano certo giovato all’Audi che ha faticato molto all’inizio del campionato, però non hanno mai mollato e hanno migliorato costantemente la nuova RS 5 con piccoli aggiustamenti, ad ogni gara. Sfruttando tutto ciò che le regole del DTM consentono hanno reso più competitiva la loro auto e Rast ha fatto il resto diventando la vera spina nel fianco di Mercedes-AMG, che ha dominato fino a poche gare fa.
Il talento del pilota tedesco è riconosciuto da tutti: negli anni Rast si è rivelato un pilota molto versatile, un po’ “old school”, capace di andare forte con qualsiasi tipo di auto gli venga affidata e il suo straordinario palmares lo conferma. Anche in questo fine settimana, in cui è sempre stato davanti a tutti, ha dimostrato di non perdere mai la concentrazione (e quando sei davanti e magari da solo può succedere eccome), non ha commesso errori, anche quando gli pneumatici erano ormai consumati.
A proposito di gomme, da questo weekend il fornitore ufficiale Hankook e gli organizzatori hanno introdotto una nuova regola relativa alla pressione, che in gara non deve essere inferiore a 1,3 bar. Una scelta che è stata inevitabile motivo di polemiche ma fatta soprattutto per la sicurezza: molte squadre optavano per pressioni molto basse, alla ricerca della performance più estrema, che agevolavano sicuramente le strategie, consentendo stint più lunghi, magari facendo il cambio gomme nei primi giri e poi spingere a pista libera sfruttando il treno nuovo fino alla fine. Ma questo le rendeva più pericolose quando i piloti attaccavano con decisione i cordoli e il numero di forature era aumentato notevolmente.
Ora la nuova regola prevede che il valore stabilito deve essere adottato sulla griglia di partenza o dopo un pit stop effettuato in gara. I tecnici Hankook possono controllarlo in qualsiasi momento: ogni pneumatico ha un sensore nel cerchio che consente di monitorare costantemente pressione e temperatura; uno scanner posto di fronte alla gomma può leggerne i dati.
L’unico effetto certo di questa nuova regola è che i piloti non riescono più a fare quasi l’intera corsa con un solo set di gomme. Il fine settimana al Nürburgring è servito anche per capirne un po’ di più le conseguenze, che dipendono anche da temperature, condizioni meteo e dal tipo di asfalto.
BMW e Audi hanno accolto positivamente questa decisione ed è normale: bastava guardare la classifica di Gara 1 per capire che i valori in campo erano cambiati, con tutti e tre i Costruttori sul podio, le M4 in gran spolvero e la Casa degli Anelli che vinceva la gara e vantava ben quattro auto nella top ten.
Non erano certo dello stesso parere i leader del campionato di Mercedes-AMG: nella prima gara solo due C63 DTM in zona punti e Gary Paffett era riuscito con fatica a conquistare il terzo gradino del podio. Di sicuro la notte tra sabato e domenica i tecnici della Stella a tre punte hanno dormito poco per cercare di correre ai ripari…
Ma Rast non aveva certo bisogno di tutto ciò e lo ha dimostrato: in qualifica non è cambiato nulla a livello regolamentare e in gara già a Zandvoort e Brands Hatch aveva mostrato segnali di grande crescita e competitività.
Al contrario gli altri piloti Audi in questo weekend sono finiti ben lontani dal podio. Pare che il lavoro di sviluppo migliore lo abbia fatto la sua squadra, il Team Rosberg, che ha trovato un setup su misura per lo stile di guida di questo campione, capace comunque di adattarsi, anche alle nuove regole del DTM di questa stagione che hanno reso le vetture più difficili da guidare. Negli ultimi due round della stagione potrà rivestire il ruolo del cacciatore, con ben poco da perdere e, magari, anche con un po’ di aiuto da parte degli altri piloti del brand.
In BMW la gara casalinga ha regalato ben due podi, grazie a Bruno Spengler e Marco Wittmann: il modo migliore per celebrare la gara n° 100 dal ritorno del 2012. Peccato per Timo Glock, fortissimo al sabato e poi troppo aggressivo alla domenica quando poteva giocarsela di nuovo per il podio. Continuate a tenere d’occhio Joel Eriksson: a parte la prima vittoria a Misano, credo che abbia un grande potenziale.
Gli uomini di Mercedes-AMG sfrutteranno queste due settimane per analizzare i dati del weekend di casa e trovare una soluzione tecnica che li renda di nuovo quelli da battere.
Gli unici piloti che hanno comunque saputo fare la differenza, nonostante le disavventure e i problemi incontrati, sono come sempre Gary Paffett e Paul Di Resta, ora separati da soli due punti, dopo ben otto round. Mi dispiace molto per Lucas Auer che, dopo la partenza “a fionda” di Gara 2, meritava un bel risultato e non certo un ritiro così amaro.
Weekend da dimenticare per il nostro Edoardo Mortara, che è appena stato confermato in Venturi con cui affronterà la quinta stagione della Formula E in coppia con il “rookie” Felipe Massa.
Comunque dopo 16 delle venti corse in programma, Mercedes-AMG Motorsport resta ancora al comando tra i team e i Costruttori mentre la battaglia tra i piloti sarà sempre più intensa, in un campionato ancora molto aperto.
Ci vediamo a Spielberg, al Red Bull Ring, dal 21 al 23 Settembre e li ci sarà anche Sebastien Ogier, ospite del campionato e al volante di una Mercedes-AMG C63. #weloveDTM