DTM 2018: già pronti per la battaglia finale

DTM 2018: già pronti per la battaglia finale
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Dopo lo spettacolo visto al Red Bull Ring il DTM si conferma come uno dei campionati più combattuti e divertenti. Il gran finale è in programma a casa, in Germania, a Hockenheim. Saranno in tre a giocarsi il titolo, ma anche tutti gli altri sono pronti a darsi battaglia per chiudere bene la stagione. Voi su chi puntereste? Vi aiutiamo a scegliere
27 settembre 2018

Allora, tanto per cominciare, mancano solo due gare e ci sono ancora tre piloti che possono giocarsi il titolo: Paul Di Resta e Gary Paffett, separati da soli 4 punti, e a 30 lunghezze dalla vetta c’è René Rast. L’appuntamento è a Hockenheim, dove il campionato ha preso il via in primavera, tra quasi tre settimane per il weekend del 13 e 14 Ottobre.

Paul Di Resta, il talentuoso scozzese di Mercedes-AMG, è tornato al comando della classifica dopo quest’ultimo round ed è pronto a giocarsela sul filo del rasoio con Paffett. Come ho già detto ancora è un mastino, uno che non molla mai e che coglie sempre al volo ogni opportunità. Nel 2010 conquistò il titolo proprio all’ultimo appuntamento (quell’anno a Shanghai) in una lotta interna in casa della Stella a tre punte: gli avversari erano Bruno Spengler, arrivato da leader della classifica quando ancora correva per la concorrenza, e Gary Paffett. Vinse su quest’ultimo per 4 punti di differenza.

Ora i due si ritrovano ancora l’uno contro l’altro, entrambi con un titolo all’attivo e pronti a mettere di nuovo il proprio nome nell’albo d’oro del DTM.

Oltre ad essere il campione in carica e un fuoriclasse dall’indubbio talento, Rast sta facendo qualcosa di incredibile, capace di una rimonta dal round di Zandvoort in poi che vi abbiamo già raccontato, e che in quest’ultimo weekend in terra austriaca si è davvero superato

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Gary Paffett sta facendo una stagione straordinaria, nonostante tutto: anche contro la regola più recente relativa alla pressione degli pneumatici in gara introdotta al Nurburgring che ha messo in crisi quasi tutti in Mercedes-AMG ma non lui. Si è rivelato capace anche di reagire velocemente a qualsiasi disavventura: nella gara del sabato è stato colpito pesantemente da un paio di avversari durante il primo giro eppure, nonostante lo sterzo rotto e l’aerodinamica rovinata della sua C 63, compromessa nella guidabilità, ha stoicamente resistito fino al traguardo e, approfittando di una safety car, ha chiuso al 10° posto in zona punti. In Gara 2, pur partendo in pole, ha dovuto accontentarsi del terzo gradino del podio. Riuscirà stavolta a scrivere un finale diverso per il nuovo confronto con Di Resta rispetto a otto anni fa?

E poi tutti e due dovranno fare i conti con René Rast: oltre ad essere il campione in carica e un fuoriclasse dall’indubbio talento, il portacolori di Audi sta facendo qualcosa di incredibile, capace di una rimonta dal round di Zandvoort in poi che vi abbiamo già raccontato, e che in quest’ultimo weekend in terra austriaca si è davvero superato. Ha vinto entrambe le gare e così ha all’attivo quattro vittorie di fila, che lo fanno entrare di diritto nella storia del DTM: prima di lui in passato ci erano riusciti solo Klaus Ludwig, Nicola Larini e Alessandro Nannini. Dell’era moderna di questo campionato, dal 2000 in poi, il primo a riuscirci è proprio lui, che nella carriera vanta già altri numeri da record: tre titoli nella Porsche Supercup, due vittorie alla 24 Ore di Spa-Francorchamps, una in quella del Nürburgring e tanto altro ancora. E poi un anno fa, proprio a Hockenheim, ha conquistato da “rookie” il titolo del DTM, nella sua prima intera stagione in questo campionato, con tre vittorie e altrettante pole.

René Rast sul podio a Spielberg
René Rast sul podio a Spielberg

E ora vi spiego perché in Mercedes-AMG non potranno stare troppo sereni: nel 2017 al round finale erano quattro piloti Audi ancora in lotta per il titolo, quindi il nostro Renè non poteva certo contare sull’aiuto dei propri compagni di squadra, era secondo in classifica, a 21 punti dal grande Mattias Ekström, eppure ad Hockenheim ha potuto festeggiare il suo primo titolo.

Ora è carico come una molla, dopo il weekend al Red Bull Ring abbiamo visto che potrà contare sull’aiuto di tutti i piloti del suo brand e tenterà di sicuro di raggiungere ciò che fino ad ora a nessuno è mai riuscito: il quinto successo consecutivo. Insomma, tenete d’occhio la RS 5 biancorossa n°33 perché potrebbe ancora sorprenderci.

René Rast in azione a Spielberg
René Rast in azione a Spielberg

Intanto Mercedes-AMG può già festeggiare la conquista sicura di due dei tre titoli in palio: il primo, quello riservato ai Costruttori, se lo sono già messo in tasca alla domenica mattina dopo la Qualifica 2 al Red Bull Ring grazie ai punti guadagnati da Paffett con la quinta pole della stagione e con il terzo tempo messo a segno da Di Resta. E’ il settimo per la Stella a tre punte in 30 anni di DTM. A Hockenheim si potrà ufficializzare anche quello destinato ai Team: ormai matematicamente solo una delle tre squadre di Mercedes-AMG Motorsport potrà aggiudicarselo nel weekend di casa.

E BMW? Beh, loro hanno poco da festeggiare, non è stato un grande weekend quello di Spielberg, a cominciare da ben tre ritiri in due gare, per Bruno Spengler e Timo Glock al sabato e per Augusto Farfus alla domenica: quello del canadese in seguito alle “botte” all’inizio di Gara 1, mentre gli altri due sono dovuti purtroppo a problemi tecnici.

E pensare che Glock aveva iniziato la stagione in modo incredibile: una pole position e una vittoria nel round iniziale di Hockenheim, 2 secondi posti e un terzo, ritrovandosi anche in vetta alla classifica. Poi un disastro: solo 37 punti raccolti nelle ultime dodici gare. E se non bastasse, nella prima gara di questo weekend era partito dalla prima fila con il secondo tempo, dopo un’ottima qualifica che lasciava ben sperare, e poi un ritiro che lascia l’amaro in bocca a sei minuti dal termine.

In gara ai piloti BMW è mancato il passo per giocarsela davvero alla pari con gli avversari e hanno anche avuto problemi nella gestione delle gomme, che soprattutto nella prima corsa si deterioravano troppo in fretta. Ma il futuro promette bene per la Casa di Monaco perché ci sono due giovani talenti che continuano a mostrare grandi progressi ad ogni weekend: il “rookie” Joel Eriksson, il migliore di tutti con il quinto posto di Gara 2, e l’altro esordiente Philipp Eng, veloce, costante e a punti in entrambe le corse.

Ad Hockenheim ci sarà anche Sébastien Ogier
Ad Hockenheim ci sarà anche Sébastien Ogier

E’ doveroso parlare anche del grande ospite del weekend Sébastien Ogier: il cinque volte campione del mondo rally, al debutto al volante di una Mercedes-AMG C 63, ha dimostrato una volta di più di essere un fuoriclasse e che potrebbe diventare competitivo nel DTM. Il transalpino ha infatti costantemente migliorato il feeling con l’auto e il tracciato, sessione dopo sessione: in entrambe le Qualifiche ha segnato il 19° e ultimo tempo, ma alla domenica mattina a 1”296 dalla pole e a soli due decimi dall’Audi di Duval che lo precedeva. In Gara 1 ha sorpreso tutti con un 12° posto, grazie a un secondo stint favoloso, e la domenica ha chiuso al diciasettesimo, costretto a una sosta in più ai box per il parabrezza sporcato dall’olio della M4 di Farfus; con il brasiliano aveva anche ingaggiato un bel duello in cui non sono mancate nemmeno le “sportellate”…

Il futuro più immediato di Ogier sarà ancora nei rally e per la prossima stagione del WRC potrebbe tornare in Citroen. Ma in più interviste, oltre ad aver ammesso di essersi divertito parecchio, ha lasciato intendere che non esclude il suo passaggio alle gare in circuito e magari, perché no, proprio nel DTM. Lo stiamo già aspettando. #weloveDTM

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